Il 16 aprile è uscito “Come il lago”, il secondo singolo di Riviere. Un brano con un sound delicato e romantico, il testo è carico di ironia e dolcezza allo stesso tempo.
Riviere – Come il lago
L’inizio strumentale di “Come il lago” ci ricorda un po’ il sound dei The Smiths, ma Riviere alla prima strofa prende in mano la musica e la fa diventare qualcosa di unico e originale. La melodia si muove in un sound indie pop leggero con un velo di ironica malinconia. A differenza di molti artisti di questo genere, ascoltare Riviere non mette tristezza.
Il tocco di classe dell’artista è il riuscire a parlare di argomenti profondi, come un lago, con leggerezza e tanta delicatezza. “Come il lago” arriva dritto al cuore proprio per questa sua caratteristica.
“Sono il palazzo che crolla nel centro disabitato del mio cuore, mentre un pianoforte scordato intona un’ultima canzone sulle storie degli altri, di quelli che al terzo piano spengono le luci prima di fare l’amore; mi sgretolo sotto il bombardamento dei tuoi sì forzati, mentre i panni stesi fuori dalla finestra dei miei occhi inciampa nei temporali dei tuoi no. Esplode il chiasso delle tue sirene, ad ogni porta antipatico che mi spalanchi nello stomaco, arrampicandoti per le scale delle mie manie, delle mie stanze segrete, delle mie crepe mai stuccate. Tra i rumori del mondo, volevo solo stare così: al centro di una metropoli che fosse solo di chi sapesse abitarmi il cuore con discrezione, senza paura; ora, i piatti sul tavolo sono quelli di ieri, o forse di una vita fa. Ecco, quello che resta di te: un appartamento sfitto, in un palazzo che crolla”.
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