Cardo intervista: “Le mie canzoni sono irriverenti, ma genuine”

Il 30 aprile è uscito “Quanti te ne fai” di Cardo, cantautore della provincia di Benevento che si è fatto notare negli ultimi anni grazie al suo cult-pop. Un brano dal sapore retrò che unisce cantautorato a modernità.

Cardo intervista

Ciao Cardo, è uscito da poco il tuo nuovo singolo “Quanti te ne fai”. Da un lato sembra quasi una canzone sessista, dall’altro si intravede quanto tu sia rimasto scottato dall’amore. Cosa volevi trasmettere con questo brano?

 Ciao a tutte e a tutti, e grazie per questo spazio. Chiaro, se ci fermiamo al titolo si può credere che lo sia, anche se comunque senza contesto è più un pregiudizio che altro vederci del sessismo. La provocazione sta anche in questo, ma in realtà ascoltando la canzone (e quindi andando oltre il titolo) ci si accorge che non c’è sessismo; le mie canzoni non fanno mai la guerra a qualcuno o qualcosa, sono sincere, irriverenti ma genuine, non c’è malizia né cattiveria. Chi ascolta il brano si renderà facilmente conto che un accostamento sessista alle mie canzoni non regge nella maniera più assoluta, e mi dispiace che “QTNF” possa averti dato quest’impressione. Le parole, oggi più che mai, sono importanti, e l’accostamento tra la parola “sessista” e il mio singolo fa non poco male! Di sicuro, è un brano che esorcizza con ironia una storia d’amore fatta di alti e bassi, sicurezze e incertezze, tira e molla; è il mio modo per seppellire l’amore sotto una grossa risata.

Abbiamo ascoltato anche gli altri brani e notiamo una differenza abissale nello stile di “Se insisti te lo do”, rispetto agli altri singoli. In generale ricordi molto Vasco Rossi, tranne nel brano sopra citato, che sembra un po’ la “pecora nera” della tua musica. Come mai per quello hai scelto uno stile diverso?

In realtà, ci sono anche altri brani forse meno accostabili alla scrittura di Vasco Rossi, come “Quante volte che ho di te” o “Unità”. Il mio background sui cantautori italiani è abbastanza vario ed essenzialmente composto da cantautori come Vasco, Pino Daniele, Rino Gaetano, Grignani. Ci puoi sentire un po’ tutti.
 
La tua voce è davvero molto simile a quella di Vasco Rossi e anche i temi irriverenti ricordano molto il suo stile. Non pensi di essere troppo simile? Alla fine di Vasco Rossi ne abbiamo già uno.

Non credo, ad essere sincero. C’è una grande differenza tra la mia voce e quella di Vasco: penso al timbro, il mio è più delicato mentre quello di Vasco più ruvido e scuro, o al modo di interpretare le canzoni e la scrittura. Siamo pur nel momento storico in cui se mi facessi i capelli verdi probabilmente direbbero che sono Billie Eilish. Di Vasco ne abbiamo già uno e direi che va bene così. Io sono Cardo, faccio cult pop che è uno stile mio, con precisi canoni estetici appunto cult.
 
Una domanda del nostro pubblico: quali sono le tre canzoni che più hanno influenzato la tua vita?

Brown sugar- The Rolling stones, Bollicine- Vasco Rossi, Destinazione Paradiso-Grignani. E grazie per quest’intervista. Incontrare punti di vista diversi dal proprio fa sempre bene alla crescita personale. Un abbraccio!

Leggi anche –> Cardo, il nuovo singolo “Quanti te ne fai” tra stile retrò e indie

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