Fuori “Gu.A.St.O.“, il nuovo EP delle Yayanice. Lo abbiamo aspettato con ansia ma finalmente è uscito, anche se al dinamico duo non piace affatto la definizione di “EP” o “Album”.
Yayanice – Gu.A.St.O.
“Gu.A.St.O.” nasce nel 2020 grazie all’incontro delle Yayanice con con Nicolò Scalabrin (chitarra, basso e beats) e Riccardo Di Vinci (basso). “Guardare Attraverso STrani Occhi” questo il significato nascosto di Gu.A.St.O.. “Non chiamatelo album, non chiamatelo progetto, non chiamatelo gioco. Non chiamatelo. Ballatelo”. Il messaggio delle Yayanice è chiaro Gu. A. St. O. sono cinque canzoni che non vanno capite, ma vanno ballate. Cinque storie raccontante da diversi punti di vista.
Le Yayanice raccontano queste cinque storie con sound diversi tra loro, ma comunque coerenti. Il fil rouge di tutto è una musica pop elettronica che si avvicina a volte alla dance anni ’90 e in altri momenti al funky. All’interno di Gu.A.St.O. troviamo più di un bano perfetto per la discoteca come “Coconut” o “Mezcal”, ma poi arrivano quelle canzoni fatte per perdersi nel proprio mondo come “Coriandoli”.
Un brano di svolta e pieno di energia è “Sciacquone”. Questa canzone vuole descrivere un gran finale, la presa di consapevolezza che serve a girare pagina, a chiudere un ciclo, quando tutto dentro di noi diventa chiaro e trova il suo posto, senza più combatterci.
Gu.A.ST.O. è questo. Cinque storie raccontate in modo diverso, ma che ci parlano comunque del viaggio delle Yayanice.
Tra i nostri brani preferiti abbiamo “Coriandoli” e “Coconut”.
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