Il 28 maggio è uscito “Scusate il ritardo”, il primo album di Guidobaldi. Otto brani in un sound indie pop frizzante che raccontano una storia e creano quello che possiamo definire come concept album.
Guidobaldi – Scusate il ritardo
Dopo essersi fatto conoscere al pubblico con i singolo Cartolina portuense, Lungotevere, Dipendenza e Ponte Vecchio, il cantautore romano pubblica il suo primo album: “Scusate il ritardo”, un concept album che, attraverso una storia d’amore, parla di questioni esistenziali.
I primi sei brani raccontano la storia, mentre gli ultimi quattro descrivono il processo creativo e la storia della realizzazione di questo disco.
Guidobaldi giovane romantico mette in questo album tutto il suo amore. I suoi testi creano delle immagini precise nella mente dell’ascoltatore che riesce a visualizzare tutta la storia d’amore nata e conclusa dell’artista. Guidobaldi ha creato un album che racconta perfettamente come vanno le relazioni: dall’infatuazione iniziale fine alla fine del rapporto. Il tutto avviene in un sound indie pop molto attuale e comune tra gli artisti di questi anni.
In “Scusate il ritardo” non manca proprio nulla. Abbiamo la ballad, “Ponte vecchio”, e il pezzo su cui scatenarsi, “Erasmus”. Ci piace lo stile dell’artista. I brani hanno tutti un fil rouge che li lega, dal punto di vista del sound, ma restano comunque pezzi unici. Non ci troviamo di fronte a un disco che annoia o ripetitivo. Ogni brano ha il suo carattere e la sua essenza che lo differenzia dagli altri.
Tra i brani degni di nota, oltre “Erasmus”, segnalo “Domenica”. Questa canzone è perfetta per l’estate e ci ricorda molto il brano “Over The Rainbow” di Israel Kamakawiwo’ole.
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