E’ uscito “Ananke”, il tanto atteso album degli Hertzen. Undici brani che si muovono tra l’electro pop, rock più scuro e l’urban.
Hertzen – Ananke
Sono passati quasi tre anni dall’ultima pubblicazione della band, un periodo che è servito agli Hertzen per perfezionare il proprio sound. La loro musica rimanda a tanti generi e artisti diversi, ma alla base di tutto c’è uno stile unico di questo duo italo-brasiliano. Non troverete un altro gruppo come loro. La sperimentazione è alla base degli Hertzen, insieme ad una passione per l’elettronica anni ’80. Riprendendo dal passato e mescolando con gli altri genere, gli Hertzen hanno creato “Ananke“.
“Ananke”, nella religione greca antica, è la dea del destino, della necessità inalterabile e del fato.
In questo disco gli Hertzen raccontano la loro visione del mondo ispirata alla filosofia dell’Ananke. Nella vita c’è un’unica certezza ed è la morte. Dietro questa presa di coscienza si nasconde tutto quello che ci fa effettivamente vivere e che ci “costringe” a godere di ogni momento, almeno che non ci lasciamo pervadere dal senso di angoscia. Tutto questo è riassunto nelle undici tracce di “Ananke”. Oltre alla scelta del tema, ciò che colpisce è il sound scelto. Controcorrente, originale e davvero spettacolare.
Tutto “Ananke” è avvolto da un velo di angoscia rappresentato da un sound cupo, quasi dark rock. La voce di May Rei ci ricorda moltissimo Amy Lee degli Evanescence. Tra i pezzi più dark abbiamo “Heaven”, “Lost” e “Lullaby”, ma ogni tanto troviamo qualche brano con un sound totalmente diverso. Tra i più degni di nota segnaliamo “Darling Girl”, “No Time” e “Free”. Tutte quante con uno stile più ballabile e a tratti molto più rock.