Il 16 agosto è uscito “Sibilla Antica”, il nuovo singolo di Dagon Hazewalker o più comunemente Dagon_Hw. Siamo di fronte a un brano molto particolare, difficile da ingabbiare in un genere preciso ed è proprio questo che lo rende affascinante.
Dagon Hazewalker – Sibilla Antica
Dagon Hazewalker è un personaggio eclettico che non segue le regole, mette in musica quello che sente fregandosene dei pareri degli altri. In “Sibilla Antica” non c’è un vero e proprio genere di riferimento; le contaminazioni appartengono a varie scuole come: indie, rock e cantautorato. Non mancano le chitarre distorte, c’è un bel basso fretless, “sigarette egizie” e sintetizzatori appesi alle pareti.
Ci colpisce molto anche la struttura del brano. Nessuna intro di preparazione per l’ascoltatore, si parte subito in quarta con la voce calda e profonda di Dagon e il ritmo calzante dei suoi strumenti. Ci ricorda una sorta di Giorgio Gaber moderno e antico allo stesso tempo. Sì, perché Dagon è avvolto da quest’aura di mistero dal sapore faraonico. Moderno perché il sound è fresco e vivace. Un Gaber dei nostri giorni forse un pizzico più eclettico.
“Sibilla Antica”, inoltre è il primo approccio ad “Addicti”: un ciclo musico-narrativo che affronta il tema della dipendenza emotiva, in cui le tracce si orientano in modo orizzontale nel tempo. Non c’era brano migliore per iniziare a comprendere la dipendenza dall’altro.
“Dove finiscono le idealizzazioni e dove iniziano le persone? Potremmo dire che Athena abbia dato la vita per il suo Karvinskij preferito o c’è molto di più?”
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