Il 31 agosto è uscito “Aceto”, il nuovo singolo dei Carthago. La data di uscita non è stata scelta caso, il brano è una dedica ad agosto e in particolare proprio al 31.
Aceto – Carthago
“Lo sciame del cosmo quel 31 agosto scaccia lo stormo di pensieri nel sottobosco”, cantano così i Carthago e ci lasciano i brividi sulla pelle. “Aceto” è una poesia in musica. Le frasi scelte, le parole, sono cariche di emozioni e la melodia scelta, difficilmente inquadrabile sul genere, sono quel contorno che le rende ancora più speciali.
“Aceto” è quel sentimento di nostalgia che si prova durante il mese di agosto. Ancora estate, ma la testa sta già pensando a ciò che gli aspetta. “Ci sale l’ansia del futuro, lo scoccare dei minuti, indecisi se siamo invecchiati o siamo cresciuti”. Questa frase e tutta la canzone in generale ci ha riportato al nostro ultimo giorno del liceo. La fine di un capitolo importante della nostra vita, carichi di aspettative e paure. “Aceto” è tutto questo. E’ un brano che non lascia indifferente l’ascoltatore.
“Aceto” ha in realtà due anni. E’ stata suonata per la prima volta in una cantina in centro a Torino ed è costata una multa nella ZTL. Giuse e Ale, uno con la chitarra e l’altro con le parole, hanno cercato di esprimere ciò che ormai pensano da diversi anni. Agosto fa schifo, emotivamente parlando. Ma è uno schifo che si vive e si canta col sorriso. Perché si sapeva sin dall’inizio che quei momenti immobili, quell’illusione di pace sarebbero durati meno di un mese. È un’auto-illusione che fa male, ma ci coccola.
In sostanza, “Aceto” è una canzone stupenda e dovresti proprio ascoltarla.
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