“E mentre tutti gli altri fanno i grandi/progetto MACCHINE VOLANTI”: cosa resta dei sogni, chiede ELEVIOLE? nel suo nuovissimo brano e nel video spettacolare e delicato che lo accompagna.
Eleviole? – Intervista
Ciao Eleonora, la prima domanda che vogliamo farti è: perché ELEVIOLE?
È un gioco di parole tra il mio nome, Eleonora, e una suggestione della mia infanzia. Nata e cresciuta a Milano, quando giocavo in cortile capitava di veder crescere le viole tra il cemento. È un’immagine che custodisco gelosamente.
E’ uscito da poco il tuo nuovo singolo “Macchine Volanti”, vuoi raccontarci come è nato?
Il brano è nato in un momento in cui avevo praticamente deciso di non scrivere più, poi, quasi per caso, ho iniziato a canticchiare il testo delle strofe, che poi ho limato per renderlo com’è ora. L’idea del video è stata la sua conseguenza naturale.
Qual è il messaggio che vorresti far arrivare al tuo ascoltatore?
Che è necessario trovare e difendere il proprio habitat, rivendicare la possibilità di essere quello che siamo senza sovrastutture e senza i condizionamenti che la società ci impone.
Non sei nuova del mondo musicale, qual è l’aneddoto più divertente o particolare che ti è capitato?
Moltissimi, soprattutto con gli Ariadineve con cui abbiamo girato molto…. Una cosa abbastanza curiosa, era il live di presentazione del nostro primo disco, piuttosto atteso, un secondo prima di entrare in scena mi si sono rotti entrambi i tacchi delle decolletè’… ho suonato a piedi nudi, ed era gennaio!
Tre album che hanno influenzato la tua vita?
Jagged little pill di Alanis Morrissette, con cui ho iniziato a cantare
La Buona Novella di Fabrizio de Andrè, che mi ha fatto scoprire l’arte del racconto
Piccoli Fragilissimi Film, di Paolo Benvegnù, in cui tutto è possibile.
Se dovessi descriverti con un cocktail o una bevanda, quale sarebbe e perché?
Un bel bicchiere di Porto Bianco, dolce, fresco, abbastanza ricercato (ma non troppo) e dalle mille sfumature!
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