Celeste: “Dolce al punto giusto, rinfrescante, leggero e apprezzato da tutti”

Il 28 ottobre è uscito “Capriccio”, il singolo di debutto di Celeste. Il cantautore veronese ha creato un pezzo pop elettronico, ma sarà lui a raccontarci la propria storia.

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Celeste intervista

Come è nato il tuo singolo di debutto, “Capriccio”?

Ciao Brainstorming Magazine! Grazie mille per le domande.

Il mio singolo di debutto, “Capriccio”, ha iniziato a svilupparsi nel gennaio di quest’anno, trasformandosi sempre di più nel corso delle settimane successive, soprattutto da un punto di vista strumentale, per poi infine diventare il pezzo che è oggi.

Come la maggior parte dei miei brani è nato nel periodo successivo a un’infatuazione amorosa, non terminata nei migliori dei modi ma che mi ha dato tanti spunti creativi nei mesi successivi. Il pezzo non è stato però scritto pensando a una determinata persona, semplicemente è un insieme di emozioni, immagini e sensazioni che erano presenti nella mia testa quando ho scritto il brano.

Il singolo sarà accompagnato anche dall’uscita di un videoclip il 5 novembre. Ci puoi anticipare il concept legato ad esso?

Il videoclip del singolo è stato girato a Verona, mia città natale, pochi giorni fa, in una giornata di sole immersi nel verde di una bellissima corte. Tale video è stato girato da Spaghetti Film, grazie inoltre al grandissimo sostegno di diverse mie amiche, che hanno deciso di aiutarmi e di prendere parte alle riprese.

Ho voluto ricreare una sorta di atmosfera estremamente terrena e piatta, a tratti malinconica, alternata a momenti invece più sospesi e magica.

C’è Simone, ma c’è anche Celeste. Riescono a convivere bene queste due anime?

Se devo essere sincero no. Simone è la parte preponderante al momento, caratterizzata da una forte negatività e insicurezza, specialmente nella musica. Poi invece c’è CELESTE, la parte di me che mi permettere di vivere tutto questo percorso con più spensieratezza, ottimismo e coraggio.

Queste due parti si completano l’un l’altra e non rinuncerei a niente di tutto questo, ma sicuramente il binomio tra due poli così forti e opposti nella vita di tutti giorni non è sempre facile e scontato.

Stai lavorando anche ad un EP. Parlaci un po’ del tuo processo creativo in studio.

Si in queste settimane sto cercando di chiudere il mio primo EP, anche se sinceramente non è un percorso così facile e lineare, soprattutto da un punto di vista emotivo. La maggior parte delle canzoni che usciranno nelle prossime settimane saranno dunque il frutto di una lunga serie di giornate passate su YouTube a scovare le strumentali più affini a me, ovviamente rigorosamente lavorato e sistemato in fase di mixing. Per quanto riguarda il processo creativo dei miei testi, essenzialmente tutto parte da delle immagini, così come da tutte le mie esperienze, legate nel complesso da un filo conduttore che è una vera e propria esperienza sentimentale.

Da dove nasce la tua esigenza di fare musica?

La mia esigenza di fare musica nasce dalla necessità di raccontare CELESTE e contemporaneamente dalla necessità di esternare determinati sentimenti o vibrazioni che provo per una ragazza che in un determinato momento, tendenzialmente molto breve ma per me anche intenso, ha fatto parte della mia vita.

Tre canzoni che hanno influenzato la tua vita?

Se dovessi partire dalla più recente ti direi “Ogni pensiero vola” di Venerus, grazie al quale ho potuto percorrere e scoprire un lato della musica, principalmente emotivo, che ancora dovevo esplorare. Un altro pezzo sicuramente importante per me è stato “Stressed Out” dei Twenty One Pilots. In passato mi hanno trasmesso quella consapevolezza che mi ha portato ad inseguire il mio sogno di vivere di musica. Infine, tornando indietro nel 2014, direi “We Can’t Stop” di Miley Cyrus.

Se dovessi descriverti con un cocktail o una bevanda, quale sarebbe? E perché?

Vorrei rispondere con qualcosa di simpatico ma purtroppo non è il mio forte. Da buon veneto, ti direi uno Spritz Aperol, semplicemente perché è il mio cocktail preferito e forse un po’ descrive quello che voglio portare con la mia musica: dolce al punto giusto, rinfrescante, leggero e apprezzato da tutti.

 

Leggi anche –> Musica, come è cambiata l’industria musicale in dieci anni

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