Oggi, 17 novembre, è uscito “Lontano” il primo album di Olita. Ma da quant’è che vi parliamo di questo artista? Il nostro primo articolo su di lui risale a luglio 2020 e da quel momento non è più uscito dalle nostre pagine.
Lontano – Olita
In questo anno e mezzo abbiamo ascoltato i suoi primi pezzi sotto il nome di Olita. Sì, perché Marco non è nuovo della musica. Ha una lunga carriera alle spalle divisa tra tantissimi live, gruppi, cover band e varie collaborazione ma a nome di Olita è uscito solo l’anno scorso. “Lontano” è sia una chiusura di questo suo primo progetto, sia una porta che si apre verso nuove opportunità.
“Lontano” racchiude al suo interno tutti i brani che abbiamo recensito fin ora: “Vuoi vedere”, “Forse no”, “Nebbia”, “Lontano” (omonimo dell’album) e “Tregua” (che uscirà tra qualche giorno). Una raccolta di un viaggio dove conosciamo la parte cantautorale indie dell’autore. Olita ci ha mostrato una faccia di sé, ma cosa dobbiamo aspettarci dal futuro non lo sappiamo.
Il suo stile è un mix tra i grandi cantautori italiani, come De André e Giorgio Gaber, e il pop più moderno e attuale. Personalmente la veste in cui lo vediamo meglio e in cui secondo noi dà davvero il massimo è quella più cantautorale. Olita è un intellettuale, un pensatore che si interroga sul mondo e ridurlo al semplice pop è un po’ sminuirlo.
Passando alle canzoni vere e proprie… non andremo a parlare di quelle che conosciamo già, ma vogliamo puntare l’attenzione sui nuovi pezzi. In particolare attira la nostra attenzione “Lunedì”. Una canzone d’amore, ma non l’amore inteso tra partner. L’amore verso la musica. Sì, in questo brano Olita parla di musica e lo fa in una maniera inattesa. Spesso i musicisti parlano della musica come ancora di salvezza e amore puro, ma non è sempre così. Proprio come ogni relazione anche questa può avere i suoi alti e bassi. Qui Olita parla di uno di quei momenti in cui anche la musica non riesce più ad essere salvifica e si fa spazio invece la delusione di non aver raggiunto determinati obbiettivi. Si fa spazio l’assenza di musica.
Questo brano ci ha colpito molto e a nostro parere è un po’ il manifesto di tutti i musicisti emergenti.
Un altro brano che colpisce a primo impatto è “Destino”. Una ballad rock di una dolcezza infinita e dalle metafore degne di nota.
In conclusione “Lontano” ci piace. Ci piace la poesia intrinseca in ogni brano di Olita, le metafore diverse dal solito e questa melodia che diventa un po’ come un caldo abbraccio.
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