Il 5 novembre è uscito “Lido Nostalgia”, il nuovo EP di Milella. Cinque canzoni in toni indie pop che raccontano la crescita, l’amore e la nostalgia della spensieratezza dell’infanzia.
Milella intervista
Michelangelo, benvenuto su BMM! Spiegaci in una frase coincisa il senso del tuo EP d’esordio, “Lido Nostalgia”. Non è facile, lo sappiamo, ma nemmeno impossibile!
Grazie a voi per l’accoglienza! Lido Nostalgia è il mio diario dei segreti, semplicemente. Ho cercato di raccontarmi in 5 storie, spero d’esserci riuscito, ma a mio avviso, i brani riescono rispecchiarmi perfettamente.
La nostalgia è in effetti la sensazione emotivamente più centrale del percorso intrapreso musicalmente fin qui. Da dove deriva tutta questa “saudade” che ti affligge e ti purifica, secondo te?
Sono sempre stato un bambino e, in seguito, un ragazzo molto emotivo. Mi lego visceralmente ad ogni ricordo, pur di non dimenticare nulla e nessuno. Credo derivi tutto da lì, dalla grande empatia verso i miei stessi ricordi.
Ecco, parliamo della tua storia. Come ti avvicini alla musica e quando hai capito di voler fare il cantautore da grande.
La musica entra a far parte della mia vita molto presto, grazie ai miei genitori, appassionati di musica da sempre e, la prima volta in cui abbia mai detto di voler fare quello nella vita è stato in prima elementare, nel ”99, quando i miei a natale mi han regalato il cd dei Lunapop, visto che ero sempre lì a cantare in radio come un pazzo quando passavano. Ho letteralmente portato a scuola in processione quel regalo quando l’ho ricevuto. Successivamente durante gli ultimi anni di scuola media, un professore – che ringrazio ancora – mi ha spronato a mettere in musica i temi, le poesie e le storie che raccontavo a scuola, visto che la mia giornata si divideva fra temi scolastici e musica.
Hai mai pensato di mollare tutto?
L’ho pensato e in verità, ho anche lasciato tutto (la musica suonata) per circa due anni. Non per colpa della musica in se, ma per delle sensazioni negative derivanti da una collaborazione finita male con un “produttore”, che non mi invogliava a continuare a respingeva i miei sogni. Bruttissima cosa quando si è dei ragazzini, incontrare sulla strada un bastian contrario.
Scegli una canzone da “Lido Nostalgia”, quella a cui tieni di più, e raccontaci il perché.
Quella a cui sono più legato è sicuramente “L’oceano”, scritta in un momento di sconforto durante il natale 2020. Avevo bisogno di un mantra da ripetermi, per non buttarmi ancor più giù, visto il momento critico per tutti a causa dei vari lockdown e, ovviamente, tutti i fraintendimenti che avvengono fra le persone quando si è distanti.
Giochino rilassante: associa ogni brano ad un cocktail, prepara il tuo menù degustazione di “Lido Nostalgia”!
Allora, di getto: Cuore di gesso è un long island, ne sono sicuro; Guerre stellari è un rum e cola, con del rum secco; L’oceano è un gin tonic, essendo il mio preferito; Fondamentale è un sempreverde negroni, amaro alla bocca e al cuore e, per concludere, un bello spritz per Quotidiano, una sorta di aperitivo al passato.
Ultima domanda: il primo concerto che hai visto dalla fine della pandemia, il primo concerto a cui assisterai nell’immediato futuro (anche se non hai ancora comprato i biglietti!).
Il primo è stato Colapesce e Dimartino, finalmente in full band, visto che l’anno precedente (2020) potevano girare solo in trio a causa delle restrizioni. Quello a cui assisterò nell’immediato futuro, Brunori a dicembre, che però è stato spostato a marzo e quindi sicuramente sostituirò con tantissimi altri.
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