Benvenuti sul diario di bordo di Brainstorming, una rubrica in cui gli artisti ci racconteranno in prima persona come sono nati i loro brani. Piccoli spezzoni di attimi in studio e confessioni di una mente creativa. Oggi Spectres ci parlerà del suo nuovo singolo “Grida”.
Diario di Bordo, Spectres
‘’Grida’’ da un punto di vista concettuale nasce da un incubo, il cui significato simboleggia l’assenza di voce nel momento in cui si grida, come se il suono venisse strozzato in gola; tuttavia la scelta di usare una parola che non compare nel testo del brano determina proprio la mia volontà di dare libera interpretazione al significato stesso del titolo.
Il testo è nato in maniera del tutto spontanea nel momento in cui ho suonato per la prima volta i suoi accordi, mi resi conto in quell’attimo che stava nascendo qualcosa di importante e fortunatamente il processo artistico terminò nel migliore dei modi.
La produzione in studio poi è stata la svolta. L’alchimia che è nata con il cantautore/producer tarantino Ombre Cinesi è stata essenziale per ricavare tutto il possibile potenziale dal brano, arricchendolo con sonorità dark-pop e trap.
La produzione musicale per ‘’Grida’’ si discosta comunque dalla dimensione eterea ed ambient del mio precedente singolo, ma ciò simboleggia per me un’evoluzione artistica. Voglio infatti definire al meglio la mia identità musicale, rimanendo però libero di sperimentare. Se dovessi scrivere in una semplice frase il significato del brano direi:
Grida, perché verremo ascoltati.
C’è davvero speranza, perché quel silenzio interiore, quel vuoto, può davvero venir spezzato.
Ho in mente tanti nuovi progetti, nuovi singoli, nuove cose da dirvi e da condividere, personalmente non vedo l’ora. Mi piacerebbe in un futuro prossimo portare “Grida” dal vivo, stiamo lavorando anche a quello!
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