Il 14 gennaio è uscito “Coralli”, il nuovo singolo di Maelstrom. Il titolo cattura subito la nostra attenzione. In fondo i coralli sono uno degli elementi del mare più curiosi e interessanti.
Malestrom intervista
Ciao Maelstrom, immaginiamo che te lo abbiano già chiesto in molti ma proprio non possiamo tirarci indietro dal porti anche noi questa domanda! Da dove deriva il tuo nome d’arte? Sembra suonare come qualcosa di “vichingo”
Ciao Brainstorming Mag. Sì, il nome maelstrom deriva dalla cultura nordica e nello specifico da Malen “girare” e Stroom “corrente. Una scelta legata al mio legame in- condizionato con le storie di mare.
E invece, di Alessandro? Cosa ci dici? Facci un breve identikit di chi sei!
Di Alessandro posso dirvi che è moro, da piccolo aveva i capelli liscissimi e ora sono ricci. Ama leggere, ascoltare musica, disegnare, giocare a basket e i pirati. Citando Jack Sparrow: “comprendi?”
Il tuo esordio per Revubs Dischi sembra già dotato di una consapevolezza che non è da poco. E’ davvero questo il tuo primo passo nella musica? O vieni da esperienze pregresse che in qualche modo hanno già irrobustito le tue spalle?
Ho suonato come tastierista in una band per quasi cinque anni, quindi sicuramente continuo a portarmi dietro il bagaglio d’esperienza vissuta, ma sono dell’idea che non si smette mai di imparare.
“Coralli”, un titolo suggestivo per una canzone emozionata, che “scomoda” nel modo giusto alcune leggende della canzone d’autore nazionale. Allora, ricordi perché hai scritto il pezzo?
Ti ringrazio per il complimento. Ho scritto “Coralli” perché sentivo un po’ la necessità di rispondere alla mia grande paura di espormi con sincerità. Il testo affronta dunque il tentativo di provare a cambiare visione, o meglio “rotta”, anche a costo di andare in contro ad un naufragio.
Di certo, c’è un destinatario nel brano oltre te, s’intende! Pensi mai a chi sta dall’altra parte, a chi potrebbe riconoscersi in quello che ascolta? Insomma, ci concentriamo sempre sugli artisti, ma cosa sarebbe un artista senza un grande dolore/piacere da raccontare?!
Ci penso sì. Mi emoziona provare ad immaginare anche solo una persona che fa sue alcune delle mie parole e le arricchisce attraverso il proprio singolare retaggio culturale. È quasi come si innescasse una connessione trascendentale.
Dopo questo exploit filosofico, passiamo alle domande quelle più giocose: associa “Coralli” ad un cocktail e dicci il perché della scelta!
E vai di Gin tonic, che è probabilmente il cocktail che ho bevuto di più durante il periodo in cui stavo scrivendo “Coralli”!
Il primo concerto a cui assisterai, appena potremo tornare a vivere la musica nell’unico modo possibile: dal vivo, insieme.
Ho già i biglietti ormai da diverso tempo per andare ai concerti di Brunori Sas e Caparezza e non vedo l’ora!
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