Leone Romani ha in arrivo un nuovo lavoro discografico, un EP che vedrà la luce a febbraio e si intitolerà Dietro le quinte. Le ragazze di Brainstorming ne hanno approfittato per scambiare quattro chiacchiere con l’artista.
Leone Romani intervista
Ciao Leone, sta per uscire il tuo nuovo EP. Come mai come primo singolo hai scelto “Quante notti”?
Ciao! Ho scelto il brano perché per quanto riguarda testo e produzione musicale rappresenta un incrocio tra i vari mood degli altri pezzi, una somma di immagini che vengono riassunte… ma allo stesso tempo Quante notti si distacca dagli altri in quanto rappresenta il momento in cui sono disunito dalla realtà. Infatti nell’immagine della copertina mi trovo sorvolante sopra un palco.
Parlaci un po’ di questo brano, c’è qualche aneddoto che ancora non hai svelato a nessuno?
Se la canzone vi può sembrare diretta a una sola ragazza vi sbagliate. Infatti ho messo in questo testo le sensazioni e le esperienze legate a più storie d’amore, perché ognuna di esse mi ha regalato e insegnato qualcosa e di ciascuna mi porto dentro una fetta di ricordi, quelli più belli.
Non sei un novellino della musica. Tanti concerti alle spalle, la partecipazione a XFactor e tanta musica pubblicata. Qual è stato, a tuo parere, l’evento che ha dato una svolta alla tua carriera?
Spaghetti Unplugged è stato un momento stupendo. Ricordo che la prima volta cercai su Google “luoghi dove esibirmi a Roma” uscì fuori l’open mic di Spaghetti. Ci andavo ogni domenica e mi confrontavo con giovani emergenti e personaggi di un certo calibro che venivano ospiti della serata (ricordo Gazzelle, Tommaso Paradiso, Galeffi, Giuliano Sangiorgi).
Come è stato partecipare a XFactor?
Estenuante, code di dieci ore, in piedi senza acqua né cibo. Ero lì al primo provino all’Auditorium di Roma, fine aprile, 30 gradi ma tanta voglia di mettermi in gioco. Amici è invece stato molto più coinvolgente come esperienza. Siamo stati diversi giorni in una palestra e negli studi a cantare, divertirci e supportarci.
Tornando sempre nel passato: qual è stato il primo concerto a cui hai assistito?
Era il 2009, andai al concerto al Palalottomatica di Renato Zero per l’uscita di Presente. Uno spettacolo teatrale di alto livello. Renato è Renato.
Ultima domanda: se dovessi descriverti con una bevanda quale sarebbe e perché?
Il vino, sia rosso che bianco. Un po’ come i miei mood di scrittura: più freschi e leggeri l’estate, più impegnati e pastosi l’inverno.
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