Marsali: “Il mio nome deriva da un elemento naturale”

Qualche settimana fa vi abbiamo parlato di “Booking” il nuovo singolo di Marsali, ma oggi sarà lei a raccontarci qualche retroscena. Bando alle ciance e parola alla cantautrice!

Marsali intervista

Benvenuta su Brainstorming, Rebecca! Partiamo dall’inizio, ovvero dall’autunno scorso quando hai pubblicato il tuo primo singolo. Qual è la cosa più bella che ti ha lasciato il tuo esordio?

Ciao Brainstorming! Ogni esordio racchiude una grande emozione ma questo per me è stato particolarmente significativo. Abbiamo passato mesi, io e il mio team musicale, a capire quale fosse la chiave giusta per dare vita a questo progetto, mesi in cui ogni volta che ne avevo l’occasione andavo al mare a passeggiare con le mie canzoni nelle cuffie a chiedermi se fossero davvero pronte per arrivare alla gente. Non c’è mai una strategia perfetta credo, mi sono fidata e questa è la cosa che più mi ricorderò di questo inizio, la fiducia spassionata con cui mi sono voluta mettere a nudo nella mia musica.

Tra l’altro, hai scelto di pubblicare da completa indipendente. Ti possiamo chiedere perché?

Credo che, nel momento in cui ho scelto di pubblicare questi singoli, la priorità fosse quella di poter esprimermi liberamente dal punto di vista artistico, creativo e musicale. Da un lato è qualcosa che richiede investimenti e sacrifici dall’altro mi dà l’opportunità di mostrarmi senza filtri. Alla fine è sempre il pubblico a decidere, no?

Raccontaci un po’ di Marsali. Da dove deriva il tuo nome d’arte?

Il mio nome d’arte deriva da uno degli elementi naturali in cui mi riconosco di più: la SALSEDINE. Amo profondamente il suo modo di rimanere attaccata addosso e di farsi ricordare.

Alla produzione di “Booking”, il tuo secondo singolo, hai lavorato con un team che ha saputo certamente dare una via alla tua resa artistica. Quanto è importante la scelta dei collaboratori, in questo settore? In tanti, oggi, credono che “ci si possa fare da soli”, forse anche ingannati dal facile accesso che oggi si ha ad ogni forma di espressione artistica… anche quando di artistico c’è ben poco!

Per me il team giusto è TUTTO. Sono molto scrupolosa nella scelta dei collaboratori perché sono una persona precisa, metodica e severa con sè stessa, soprattutto non mi piace perdere tempo quando capisco che non c’è il feeling giusto. Con il mio producer c’è un unione d’intenti pazzesca che mi fa essere pienamente fiera della musica che creiamo insieme. Dovrebbe essere per tutti così, l’arte non dovrebbe avere niente a che fare con l’accontentarsi.

Ecco, parliamo di “Booking”. Come nasce il brano?

Booking nasce in pieno lockdown, in un periodo molto triste e nostalgico in cui avevo un gran bisogno di evadere dalle mie paure per immaginarmi altrove. Nella mia testa si è creato un vero e proprio film dove due ragazzi ripercorrevano le varie tappe della loro storia d’amore, dall’ingenuità degli inizi alle prime contraddizioni pur mantenendo sempre viva in loro la voglia di sognare insieme. E’ una canzone dove la malinconia prende il sopravvento solo per ricordarci quanto è bello l’amore anche quando siamo tristi.

Il primo viaggio (reale, e non mentale!) che hai fatto alla fine della (prima) pandemia, e il prossimo che hai in previsione di fare?

Il primo posto che ho visitato dopo la prima pandemia? La Costiera Amalfitana, meravigliosa. Il prossimo viaggio che vorrei fare invece è Parigi, sono innamorata di quella città.

Tra l’altro, di “Booking” leggiamo che hai anche in cantiere la produzione di uno speciale filtro social, per rimanere vicina a chi vorrà “indossare” il pezzo! Ce ne parli meglio?

E’ già disponibile sul mio profilo Instagram, il filtro si chiama *VIAGGI MENTALI* ed è un generatore di risposte alla domanda “dove vorresti essere ora?”. Mi sono divertita molto a crearlo perché era la prima volta e volevo regalare ai miei follower un contenuto diverso dai soliti. Ci sono delle risposte molto divertenti

Domande di rito: associa i tuoi due singoli fin qui pubblicati ad un cocktail e spiegaci il perché!

“La versione migliore di noi” è decisamente un Americano, mi dà una sensazione di casa e mi ricorda le mie origini. “Booking” invece è un Cosmopolitan, leggero al palato ma abile nel portare la mente altrove.

Il concerto al quale non vedi di l’ora di assistere.

Novo Amor il prossimo Aprile a Milano, non vedo l’ora!

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