Fuori dal 18 febbraio 2022 “In punta di piedi“, il nuovo singolo di Rapha. Il primo singolo di cui vi innamorerete dopo i fasti di Sanremo: la scena indie si arricchisce con un ritorno alla semplicità emotiva e al racconto di un amore da cameretta, che non ha paura di suonare sfacciatamente pop. Un brano dedicato a chi non ha mai fatto le storie, e a cui piace parlare in faccia alle persone.
Gli abbiamo fatto qualche domanda.
Rapha intervista
Quali sono le situazioni che ti portano a stare “in punta di piedi”?
Quando si entra nel cuore di una persona bisogna fare un passetto alla volta per comprendersi a pieno, bisogna avvicinarsi, appunto, in punta di piedi.
Quali sono tre dischi che sono stati fondamentali per la tua formazione musicale? Ce ne parli?
“Aida” di Rino Gaetano: musica senza tempo, che resta moderna anche oggi. “A day whitout rain” di Enya: sonorità oniriche quasi metafisiche.
“Secondo me, l’amore” di Franco Califano: essendo romano non poteva mancare uno dei primi album di un personaggio così importante.
Hai seguito Sanremo? Cosa racconta la vittoria di Blanco e Mahmood sulla scena musicale contemporanea?
Non particolarmente. Sicuramente partivano favoriti per la mole di audience che avevano e, alla fine, hanno vinto loro. Chapeau.
Quale amore descrivi nel tuo nuovo singolo “In punta di piedi”?
Descrivo un amore di gioventù che diventa sempre più importante col passare degli anni. Un amore sempre più raro.
Ultima domanda: se fossi un drink quale sarebbe, e perché?
Non sono un grande amante dei superalcolici, perciò ti rispondo che sarei una birra chiara per la sua duttilità: puoi berla con i pasti, come aperitivo, o semplicemente in serata.
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