Il 15 febbraio è uscito “Sicuro come l’oro”, il nuovo singolo di Alfiere. Il brano punta il focus su quelle persone che pensano di avere la verità in tasca. Una verità tale da renderci quasi arroganti e supponenti, una verità che non ci fa mettere in dubbio niente.
Sicuro come l’oro – Alfiere
Alfiere non è nuovo delle nostre pagine, ma ogni volta ci presenta una sfaccettatura diversa di sé. “Sicuro come l’oro” è interessante sotto più punti di vista: il tema e il sound. Un argomento importante e che raramente viene trattato all’interno della canzone: la falsa sicurezza e l’arroganza. Nonostante non si tratti di un tema facile Alfiere riesce a renderlo facilmente fruibile e, per certi versi, leggero.
Il sound è da paura. Uno stile un po’ vintage ci fa sentire come se stessimo per guardare un film d’altri tempi. Un tuffo negli anni ’20 di New Orleans. Ci ricorda un po’ Simone Cristicchi e ci piace moltissimo questo sound accattivante, ipnotico e allo stesso tempo delicato. E’ proprio questa melodia che rende il testo più leggero.
“E poi giù, giù, giù nel mare, dove il fiato non può uscire per parlare, ma solo per affogare” è dunque la celebrazione del silenzio; un luogo nel quale immergersi per prendere le distanze dal rumore e dal veleno.
Alfiere si rivolge a una società spesso incapace di analisi critica e profonda, che riflette poco e straparla (“esperti della sera con nessuna voglia di tacere”) oppure che trasforma le proprie frustrazioni quotidiane in odio da riversare sul prossimo (“leoni da tastiera in una polveriera da far esplodere”). Una società ancora acerba, nonostante l’avanzamento scientifico-tecnologico, che deve essere “svezzata” dalla cultura e dall’educazione, soprattutto sul piano delle competenze emotive, dell’ascolto, del rispetto di sé e dell’altro, della condivisione… che sono poi la vera ricchezza, l’oro dell’umanità.
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