Fuori dal 14 gennaio 2022 Not anymore, il nuovo singolo della cantautrice e producer Kimerica. Un brano che, attraverso sonorità elettroniche cadenzate da elementi acustici, dipinge un quadro notturno e conturbante.
Ecco cosa ci ha raccontato!
Kimerica intervista
Ciao Kimerica, parlaci un po’ di te. Quali sono a tuo parere tre brani che ritieni fondamentali per la tua formazione musicale?
Joga (Bjork): la prima volta che la ascoltai si accese qualcosa dentro di me che non si è più spento.
Something (Beatles): come tante altre canzoni dei Beatles mi ha cambiato la vita e mi ha formata fin dall’infanzia.
E penso a te (Lucio Battisti): il racconto, lo struggimento, la semplicità potente con cui anch’io vorrei saper veicolare il mio messaggio.
Come e quando ti sei avvicinata a sonorità elettroniche?
Mi ci sono avvicinata davvero solo facendo io stessa musica elettronica, e tutt’ora è solo una piccola parte della musica che ascolto. Piano piano studiando e producendo ho scoperto un mondo affascinante e variegato che continua a sorprendermi.
Per me più che un genere musicale è un mezzo incredibilmente malleabile per esprimermi.
Cosa volevi comunicare con il tuo nuovo singolo “Not anymore”?
Not Anymore è l’inizio di un percorso di guarigione e fioritura interiore, è il primo step: quello in cui ci si rende conto di avere un problema.
La prima parte è una sorta di mantra di auto affermazione in cui per la prima volta si ha il coraggio di dire ciò che si pensa. Racconta una rottura forte col passato dove ancora non si intravede una via di fuga ma in realtà si è già inconsapevolmente sulla strada giusta.
Perché rosso e bianco?
Perché io sono così, non serve un perché.
Se fossi un drink quale saresti e perché?
Moscow Mule: poco dolce, speziato, fresco. E’ anche l’unico cocktail che bevo.
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