Il 25 febbraio è uscito “4 su 4”, il nuovo singolo di Scicchi. Il cantautore mescola stili musicali diversi tra archi e ballad pop per creare un qualcosa di fuori dal coro.
SCICCHI intervista
Bentrovato su Brainstorming, Scicchi! Partiamo dalle domande semplici: dicci chi sei utilizzando solo tre aggettivi, utili a “fotografare” l’essenza di Scicchi!
Ciao! Allora, direi che ansioso, girovago e sognatore ci stiano.
Come nasce il tuo rapporto con la musica? Ricordi la prima canzone che hai scritto?
Il mio rapporto con la musica nasce con la musica messa in macchina, fin da piccolo non potevo stare con la radio spenta, i miei lo notarono e mi comprarono una chitarra classica. La mia prima canzone l’ho scritta in seconda media, con un inglese invidiabile e una pronuncia inarrivabile. Si chiamava “A new adventure” e parlava o comunque doveva parlare della band in cui militavo.
Nel 2021, esordisci per La Clinica Dischi. Il tuo primo singolo parla di rabbia adolescenziale e di sigarette che non si fanno consumare. Esiste un filo rosso capace di collegare le tue prime due uscite?
Si, in realtà penso che il filo rosso sia io, si parla sempre di eventi passati e che non potrò mai più rivivere, o magari si, ma mai come li ho vissuti la prima volta. Ogni ricordo è unico come il sentimento che hai vissuto in quel momento.
Parliamo di “4 SU 4”. Sembra che nella vita tu abbia raggiunto qualche certezza, e una di queste è sicuramente l’amicizia. Esiste un aneddoto particolare, o un particolare destinatario, dietro le rime del tuo nuovo brano?
In realtà la canzone è dedicata a tutte le persone che ho perso, agli amici che sono rimasti e a quelli appena arrivati,. In realtà non penso di avere un aneddoto particolare per questa canzone, l’ho scritta più che altro quando uno dei miei migliori amici si è trasferito a Bologna… non è cambiato nulla, però dall’averlo sotto casa a doverlo andare a trovare a Bolo, ci passa un treno di mezzo (letteralmente).
La produzione è stata curata dai producer di La Clinica Dischi e finalizzata nelle stanze del celebre Forum di Roma, lo studio di Ennio Morricone e Luis Bacalov. Che emozione è stata entrare in quelle stanze e cosa ti porti “dentro” di quella giornata?
L’emozione di entrare in un museo musicale come il Forum, ti lascia di stucco… non ti senti nemmeno all’altezza di essere lì, circondato da un’ambiente in cui hanno messo piede i Big della musica italiana e internazionale. Un’esperienza che penso mi porterò dentro per tutta la vita, solamente grazie ai ragazzi de La Clinica Dischi.
Se dovessi dire dove vedi te stesso tra vent’anni?
Non mi vedo da nessuna parte in realtà, la vita ti sbatte di qua e di là, e non puoi sapere davvero dove ti porteranno le situazioni e le cose che vivi. Però se devo rispondere spero in un’indipendenza e nel fare della musica la mia vita, ho ancora troppe cose da dire.
Domande di rito: cocktail a cui associ il brano?
Ovviamente il mojito: meglio se gustato con i tuoi amici sul terrazzo, magari con qualche sigaretta sfumacchiata al tramonto.
Il prossimo concerto a cui assisterai?
Ah, per quanto io abbia una matta voglia di vedere tanti artisti (tra cui i Pinguini Tattici Nucleari e i 5 Secondi of Summer) il prossimo artista che vorrei vedere in concerto sono io. Onesto, e sincero. Grazie delle domande, e a presto!
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