Fuori dall’8 aprile “Io che non”, il nuovo singolo del cantautore Aigì. Un brano che introspettivo che in un momento di confusione cerca chi è davvero. In occasione di quest’uscita abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il cantautore. Continua a leggere per scoprire cosa ci ha raccontato.
Aigì intervista
Bentrovato sulle nostre colonne, Aigì! Allora, come ti senti all’alba di questo ritorno discografico?
Ciao! Direi di sentirmi rinato.
Parliamo un po’ di te: come ti avvicini alla musica, e quali credi siano stati gli “step” della tua vita che ti hanno portato a credere che quello del musicista potesse essere il tuo lavoro?
Ho iniziato come pianista di conservatorio. Ciò che mi ha folgorato per quanto riguarda le canzoni è stata la borsa di studio che ho vinto per il C.E.T. di Mogol per la sezione autori. Lì, a contatto con uno dei pilastri della musica italiana, è scattata la scintilla.
Nel 2021, esordivi con “Notte sul Pianeta Terra”, poi “Piazzale Michelangelo”, oggi “Io che non”: minimo comune denominatore tra le varie esperienze, è di certo il tuo status di indipendente. Come mai hai scelto di non avvicinarti a nessuna realtà discografica?
Credo che finora non fosse il momento giusto, ma si sta avvicinando.
Parliamo di “Io che non”: qualcuno disse un tempo che a definirci siano più le cose che non siamo, che quelle che crediamo di essere. Insomma, ci si afferma per negazione. Cosa ne pensi di questa citazione?
Credo che sia esattamente il concept di questo brano.
Raccontaci come nasce il tuo ultimo singolo, e come hai lavorato alla produzione del brano.
Nasce intorno alla mezzanotte di un giorno di novembre. Stavo per andare a dormire, quando mi sono accorto di non aver staccato la presa del piano. A quel punto ho accennato tre accordi e la canzone poi è uscita da sé. La produzione è stata curata da me e da Octave, il mio fedelissimo producer con cui stiamo facendo un grosso lavoro di sperimentazione. Abbiamo optato per una produzione semplice, minimale. Solo alla fine lui ha aggiunto quel tocco che dà una svolta inaspettata.
Domande di rito, per “sgranchire i nervi”! Se “Io che non” fosse un cocktail, quale sarebbe?
Forse un negroni.
E passiamo all’ultima: il prossimo concerto al quale parteciperai.
I miei! Il 16 aprile a Tropea e il 21 aprile a Firenze.
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