Oggi 12 aprile è il compleanno della nostra grafica Noemi Schiari, tanti auguri! Per quest’occasione importante Noemi ha risposto alle domande dei nostri followers. In quest’intervista ci racconta cosa vuol dire essere una grafica musicale, una press agent e anche una social media manager!
Donne e Musica: Noemi e la grafica musicale
Ciao Noemi, tu sei la grafica di Brainstorming Music. Parlaci un po’ di questo tipo di lavoro. Cosa vuol dire essere una grafica musicale?
Ciao! Il lavoro del grafico sembra solo legato alla creatività e spesso viene sottovalutato. In realtà ogni scelta deve essere studiata bene, perché sia che si parli di un logo, che di un artwork per un album o di grafiche per i canali social, è il tuo biglietto da visita. Lo scopo di una buona grafica è saper comunicare ciò che vuoi dire attraverso le immagini, i colori, i testi. E ovviamente catturare l’attenzione con un solo sguardo, il che al giorno d’oggi è abbastanza difficile viste tutte le immagini alla quale siamo sottoposti giornalmente. E’ un lavoro studiato appositamente su ogni artista e sulle sue esigenze e sull’immagine che vuole dare di sé e della propria musica.
Quali sono le difficoltà più grandi e quali sono le più grandi soddisfazioni?
La difficoltà maggiore è sicuramente trovare la chiave giusta per capire cosa vuole l’artista. Molti hanno le idee molto chiare, ma non sanno come rappresentarle. Altri invece si affidano totalmente, ma anche questo è complicato, per questo si fa un briefing per cercare di capire che indirizzo dare al progetto. La soddisfazione più grande è sicuramente vedere ciò che hai creato “girare” e dare una forma alle idee degli artisti.
Oltre al lavoro di grafica, sei anche un’addetta stampa e ti occupi sia di artisti internazionali che italiani. E’ molto diverso fare produzione per uno straniero rispetto che un italiano?
Sì, molto diverso. Trovo che in Italia ci sia la tendenza ad idolatrare troppo gli artisti. I management italiani tendono a trattare gli artisti con i guanti bianchi, a farli sentire super importanti. Gli artisti stranieri sono molto più aperti al dialogo e disponibili in tutto. Credo sia proprio una filosofia diversa in generale.
Preferisci lavorare con artisti italiani o internazionali?
Per quello che ho detto sopra sulla filosofia e l’approccio diverso sicuramente gli stranieri. Sono chiari in quello che vogliono e sempre entusiasti per ogni cosa, il loro entusiasmo è contagioso!
Come sei entrata nel Brainstorming Team?
Ho conosciuto Camilla quando Brainstorming era già un magazine, con un suo team femminile. Sin da piccola mi sarebbe sempre piaciuto lavorare nel mondo musicale. A scuola sognavo di diventare giornalista e mi divertivo ad immaginarmi interviste ipotetiche. Quando ho conosciuto Camilla e le altre del team avevo timore a propormi per il loro magazine, ma quando mi è stata fatta la proposta da parte loro non ho esitato ad accettare!
Qual è stata la tua soddisfazione più grande da quando lavori per Brainstorming?
Sono state tante. Cambiano in base a quanto cresci professionalmente e come persona. Inizialmente anche solo un articolo pubblicato e letto era una grande soddisfazione! Negli anni riuscire a fare delle belle interviste ai miei artisti preferiti è stata una grande soddisfazione per me. Se riesci a fare un’intervista che piace anche ai fan hai fatto centro! Senza dimenticare il poter salire su un palco grazie al tuo lavoro che viene riconosciuto!
GRAZIE PER QUESTA INTERVISTA E TANTI AUGURI, NOEMI!
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