LOW LIGHTS è il singolo di debutto di MATERIAL FIELDS, il nuovo progetto solista di Lorenzo Pasini. Il chitarrista dei Pinguini Tattici Nucleari ci presenta la sua nuova creatura. Il brano tratta il tema del rapporto con la spiritualità e lo sviluppo personale, della sensazione costante di essere immersi in qualcosa che non si percepisce che un suggerimento.
Lorenzo Pasini intervista su Material Fields
Quali sono tre dischi che a tuo parere sono stati fondamentali per la tua formazione musicale? E perché?
Sceglierne solo tre è durissima, ma ci provo:
Steven Wilson – The Raven That Refused To Sing
Una scelta obbligata, quest’album è uscito quando avevo 18 anni e ha plasmato profondamente il mio modo di intendere la musica. Amo praticamente ogni lavoro di Wilson, da solista e non, ma questo ha avuto un’importanza fondamentale per me.
Nine Inch Nails – The Downward Spiral
Ho scoperto questo disco molto presto, ero alle scuole medie se non erro. Inizialmente ho faticato molto a digerirlo, ma non ho mai mollato perché ho sempre avuto la sensazione che ci fosse un intero universo sotto tutto il rumore che non riuscivo a comprendere. Avevo decisamente ragione.
Jeff Buckley – Grace
Un disco che mi accompagna da quando sono piccolo. Ho sempre trovato una grazia e una sensibilità infinite nelle sue canzoni, e credo che la sensazione di malinconia e intimità che permea tutto quest’album sia arrivata molto in ciò che scrivo.
Come nasce il tuo nuovo progetto solista?
Material Fields è nato in modo piuttosto spontaneo: quando è arrivata la pandemia mi sono messo a scrivere spontaneamente, senza uno scopo preciso. Col tempo mi sono reso conto che diverse canzoni, seppur molto varie, risultavano coerenti tra di loro, quindi creare un progetto con cui pubblicarle è stato un passo naturale. Sono stato a lungo indeciso tra formare una band e andare avanti da solista, ma ho finito per scrivere e produrre tutto da solo avvalendomi di collaboratori esterni solo per le registrazioni, quindi per ora ho optato per la seconda.
Come mai la scelta della lingua inglese?
Credo di aver iniziato da subito a scrivere in inglese perché la maggior parte della musica a cui si ispira Material Fields viene dall’estero, l’ho assorbita in questa lingua ed è stato quindi naturale restituirla con lo stesso veicolo. Inoltre credo si collochi in un genere non esattamente mainstream in Italia, ma molto rappresentato in giro per il mondo. La musica in italiano difficilmente penetra al di fuori dei nostri confini, con le dovute eccezioni, e non volevo che la scelta linguistica ne pregiudicasse la fruibilità.
Qualche spoiler innocuo sul progetto dei Pinguini Tattici Nucleari?
Siamo molto concentrati sulla preparazione dei concerti di quest’estate. Per ora preferisco non spoilerare troppo, ma posso dirvi che sarà senza dubbio il live più ambizioso e spettacolare che abbiamo mai portato fino ad oggi, dopo due anni senza concerti vogliamo che il nostro ritorno sul palco sia speciale.
Ultima domanda: se fossi un drink quale saresti e perché?
Adoro lo zenzero, anche al naturale a pezzetti, e ne mangio così tanto che, a questo punto, credo di esserne composto in piccola parte. Dico Mexican Mule, preferisco il mezcal alla vodka.
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