Fuori da venerdì 11 marzo 2022 Voglia di parlare, il primo singolo del progetto The Brand. Un ritratto di quei rapporti di coppia “imperfetti”, lontani dalle pagine patinate dei romanzi rosa. Litigi, sesso riparatore, convivenza forzata e aspirazioni future, il tutto incorniciato in un ritornello spensierato e difficile da dimenticare.
The Brand
In che modo “Voglia di parlare” rappresenta un rapporto di coppia imperfetto? Si tratta di un brano autobiografico?
Si, “Voglia di parlare” è un brano autobiografico nato in un periodo particolare della mia vita caratterizzato da un’atmosfera per vari motivi un po’ pesante. E’ la storia di un rapporto di coppia che attraversa, tra le varie difficoltà, una stretta convivenza forzata durante la pandemia. In un contesto simile, nonostante il profondo sentimento, la quotidianità, i progetti futuri, i litigi, e persino i momenti di intimità assumono tutt’altro sapore, spesso dolce e amaro.
In che modo questo singolo rappresenta un cambio di percorso per te?
E’ tanto che faccio musica, in una forma o nell’altra. E spesso nel mio percorso ho avuto difficoltà ad individuare una mia personale cifra stilistica, essendo stato legato alla musica dance e alla ricerca del tormentone. Oggi il mio rapporto di sincera stima reciproca con l’etichetta Ohimeme mi permette di concentrarmi sui miei gusti musicali, sul mio modo di scrivere e sulla mia libertà creativa.
Quali sono tre dischi che a tuo parere sono stati fondamentali per la tua formazione musicale?
Ascolto e studio musica da sempre: pop, cantautorato, jazz… . Individuare solo tre dischi importanti per me come persona è praticamente impossibile. Posso dirti i dischi ai quali per il progetto The Brand mi sono piacevolmente ispirato:
Bingo – Margherita Vicario, per il suo inconfondibile stile di scrittura densa di storie e messaggi celati, dietro testi ironici e apparentemente leggeri;
Disclosure – Latch feat. Sam Smith, per il sodalizio tra sonorità elettro-dance e vocalità raffinata e curata nel dettaglio;
Cosmo – Cosmotronic, per il coraggio di rompere gli schemi del sound italiano e sconvolgere la scena pop, contaminandola con elementi elettronici.
E perché “The Brand”?
Letteralmente The Brand è la traduzione inglese del mio cognome, all’anagrafe sono Fabio La Marca. Mi sembra suoni un po’ meglio, no?
Ultima domanda: se fossi un drink quale saresti, e perché?
Non sono un gran bevitore. Mi concedo ogni tanto uno spritz con gli amici, ma dopo il secondo non ricordo più chi sono e con chi sono. Lo spritz è come me in effetti, leggero e fresco, ma poi alla fine la botta me la dà.
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