Torna Venti3 con “Come Le Favole” . Il brano punta sull’orecchiabilità delle melodie, su un testo emotivo e sulla capacità di spaziare tra i generi mantenendo comunque un prodotto fluido ed unificato.
Venti3
Ciao Venti3 Presentati ai lettori
Ciao! Mi chiamo Alessandro, sono nato a Roma, ho 21 anni e faccio musica.
Raccontaci brevemente il tuo percorso musicale
Il mio percorso musicale parte dalla mia camera, nella quale ho scritto i primi testi e partecipato ai contest rap online, successivamente ho iniziato a studiare canto e mi sono spostato verso il genere pop; ora, con l’aiuto della red owl records e di bxf moving sound sto delineando la mia identità artistica e sviluppando progetti sempre piú maturi.
Siamo arrivati a “Come Le Favole”, Parlaci di questo tuo ultimo singolo
Questo singolo è il risultato del mio percorso, prevalentemente pop ma ci sono all’interno delle influenze rap. Il brano è dedicato alla mia ragazza, noi abbiamo l’abitudine di raccontarci storie per dormire (e da qui il titolo “come le favole), parlo quindi di un amore sano, di bisogno dell’altro e di mancanza. Sono molto fiero di questo progetto.
Parlaci dei tuoi producer, come ti trovi lavorare con loro?
IL rapporto con Willy Rock ed il team di bxf moving sound non è stato tutto rose e fiori fin da subito. Inizialmente, nei primi brani, c’erano alcune perplessità relative a scelte stilistiche. Alla fine per fortuna ci siamo trovati ed ora sono molto soddisfatto del lavoro che stiamo facendo, hanno reso questo singolo veramente speciale e sono un team di veri professionisti.
In dove ti senti più maturato a livello artistico?
Sicuramente a livello vocale. Era una mia debolezza, invece ora, dopo tutto il duro lavoro, è diventato un mio punto di forza
Con chi ti piacerebbe collaborare?
Mi piacerebbe collaborare con MACE, trovo le sue produzioni geniali.
Chi vuoi ringraziare per il tuo percorso artistico che stai facendo?
Principalmente devo ringraziare i ragazzi del box 35, il mio studio di registrazione di riferimento, con cui sono cresciuto dagli albori del mio percorso. Mi sento di ringraziare anche il mio insegnante di canto Simone Lopatriello, La red owl records ed il team di bxf moving sound con cui sto facendo grandi progressi.
Chiudiamo l’intervista con l’ultima domanda
Se apri il cassetto dei sogni cosa vediamo?
Non mi piace molto chiamarli sogni perché danno l’idea di essere irrealistici, io sono molto concreto e mi do tantissimi obiettivi. Quello più a lungo termine è l’essere ricordato da tutti per la mia musica.
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