I Simple Plan sono tornati con il nuovo album “Harder Than It Looks”. Dopo sei anni dall’uscita del loro ultimo lavoro, la band canadese ritorna con il primo lavoro in studio senza major dopo 20 anni di carriera. Un album sudato, che dopo diversi post-ponimenti e avvenimenti finalmente apre le porte ad una nuova era dei Simple Plan.
Harder Than It Looks: un album rollercoaster
Questo album è un rollercoaster di emozioni altalenanti. Il sound dei Simple Plan che amiamo sin dai loro inizi è molto presente nei brani, ma c’è posto anche per nuove sperimentazioni nel sound.
La tracklist di Harder Than It Looks si apre con i singoli che hanno anticipato l’album nel corso dei mesi: “Wake Me Up (when this nightmare’s over)”, “Ruin My Life” feat. Deryck Whibley e “The Antidote“. Tre pezzi molto diversi tra loro ma con un minimo comune denominatore: il sound che è ormai il marchio di fabbrica dei Simple Plan.
“Million Pictures Of You” ne è ancora di più un esempio: quelle melodie riconoscibili e trascinanti che aprono i nostri cuori e ce ne fanno innamorare al primo ascolto. Questo è quello che chiamiamo “Simple Plan sound”. E come la band ha dichiarato tramite le parole di Pierre Bouvier, “c’è voluto un po’ per essere maturi abbastanza da capire che il nostro sound non è un difetto ma un nostro punto di forza“. Fatto pace con ciò che sanno di essere, hanno deciso di esprimerlo al meglio in questo album.
Nuova era, nuovi sound da sperimentare
Ecco che il rollercoaster prende la prima curva con “Anxiety“. Un esperimento nel beat che ci riporta al loro self-titled album datato 2008, dove il mix tra il loro sound pop-punk e le connotazioni elettroniche era ben riuscito. Questo brano personalmente mi riporta a dei suoni dei più recenti All Time Low, con un testo molto attuale che sicuramente ha a che fare con la pandemia che abbiamo vissuto.
“Iconic” è tutt’altra storia. Un brano che è un mix tra Fall Out Boy, Panic! At The Disco e Imagine Dragons. Insomma, sicuramente qualcosa che non ci saremmo mai aspettati da loro, con l’aggiunta delle trombe trionfanti nel ritornello, ma un pezzo ben fatto.
“Best Day Of My Life” è quasi un autocitazione che ci riporta a “The Worst Day Ever“. La crescita personale della band è tutta qui: la nuova prospettiva di chi finalmente apprezza a pieno quello che ha, quasi una risposta al ragazzino che è stato e vedeva solo il negativo. Quel fil-rouge che unisce la loro maturità acquisita, al loro lato adolescenziale che resta sempre presente ancora oggi. La canzone più old-style e veloce del disco.
Menzione speciale all’ultima traccia dell’album: “Two“. Un brano davvero potente, sia nei suoni che nel testo. Lo stile dei Simple Plan perfettamente riassunto in questo pezzo, che tira fuori tutte le emozioni. Sembra proprio che quel bimbo di “Perfect” continui ad essere ricorrente negli album della band attraverso diversi significati e in declinazioni diverse, come nel precedente album con “Problem Child“.
”Harder Than It Looks” è un buon album. La forza dei Simple Plan è quella di riunire i loro fan old-school che li seguono dagli inizi alle nuove generazioni, e questo album ne è la rappresentazione. Certo, forse dopo sei anni di attesa avrebbero potuto regalare più di 10 brani ai loro fans?
I Simple Plan sono attualmente in tour negli Stati Uniti con i Sum 41 con il Blame Canada Tour. Tutte le date qui.