Esce venerdì 29 aprile 2022 “Tamalla”, l’album di debutto di Jali Babou Saho, cantante del Gambia e suonatore di kora. Un disco che nasce per un’urgenza artistica dopo l’incontro con il chitarrista Francesco Mascio e che vanta la produzione eccezionale di Riccardo e Daniele Sinigallia. Sei tracce originali, registrate in presa diretta con Maurizio Loffredo, Daniele e Riccardo Sinigallia, presso gli Artigiani studio di Formello.
Gli abbiamo chiesto quali sono i suoi dischi fondamentali e quale drink sarebbe, ed ecco com’è andata!
Jali Babou Saho
Quali sono tre dischi che a tuo parere sono stati fondamentali per la tua formazione musicale?
Sicuramente il disco di mio padre Kora Musik from Gambia poi Bob Marley con il disco Rasta Revolution infine Fela Kuti con Gentleman
Qual è il messaggio che vorresti arrivasse a chi ascolta il tuo “Tamalla”?
Io vorrei trasmettere un sentimento di pace e armonia, di tranquillità. Di pace con il mondo anche se, o a maggior ragione, viviamo tempi difficili e molto poco tranquilli.
Quando ti sei avvicinato alla musica? E quando avevi capito che sarebbe stata una parte fondamentale della tua vita?
All’età di 5 anni mio padre mi ha regalato una piccola Kora per bambini ed ha cominciato ad insegnarmi i primi rudimenti dello strumento. Io provengo da una famiglia di musicisti e tutto intorno a me era musica. Quando ero un po’ più grande, 15 anni circa, un grande promoter di eventi musicali del Gambia ha organizzato una serie di concerti per tutto il paese ed ha richiesto la mia partecipazione. Da quel momento e da quella esperienza ho deciso che la musica sarebbe stata la mia vita.
Stai già scrivendo qualcosa di nuovo? Cosa ci puoi raccontare a riguardo?
Si, sto mettendo a punto nuove canzoni. Mi piacciono molto. Ma non vi dico nulla. Sarà una sorpresa 🙂
Ultima domanda: se fossi un drink quale saresti e perché?
Non sono in grado di rispondere. Non ho mai bevuta una goccia di alcool in vita mia. Non mi piace proprio. Anzi: sarei un drink analcolico.
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