Fuori dal 5 maggio “aria nuova”, il nuovo singolo di raele. Un nuovo capitolo per l’alter ego di Rachele Marinelli, la songwriter di stanza a Roma. “aria nuova” è la title-track di un EP di debutto, un EP intimo che si sviluppa in cinque tracce e che nasce per mettersi in contatto con la parte più intima di sé stessi.
E ancora una volta, l’abbiamo incontrata per farle alcune persone!
Raele intervista
Quali sono tre dischi che a tuo parere sono stati fondamentali per la tua formazione musicale? E perché secondo te?
Il primo in assoluto è sicuramente “Then comes the sun” di Elisa, che ha fatto parte di tutta la mia adolescenza ed è stato il motivo per cui ho iniziato a scrivere canzoni e a studiare canto seriamente. Il secondo è “O” di Damien Rice perché è l’unico album che riesce a farmi piangere ogni volta che lo ascolto. Il terzo è “ For Emma, forever Ago” di Bon Iver, fonte di ispirazione, che mi accompagna ormai da anni e rappresenta per me la vera essenza e bellezza della musica.
Che cos’hanno in comune la Maremma e la Svezia?
Ovviamente i fantastici paesaggi e la natura, anche se hanno un fascino completamente diverso tra loro. Ho trovato in entrambi quel senso di quiete e leggerezza, sia tra le colline toscane sia tra i boschi svedesi. Due terre che consiglio a tutti di vedere almeno una volta nella vita.
Perché pensi che “aria nuova”, il tuo nuovo singolo ma anche il tuo EP in uscita che avrà lo stesso titolo, sia un punto di contatto con la parte più intima di noi stessi?
Perché parla di cose intime, personali e tocca corde essenziali, simili per ognuno. Penso che una volta che ci si metta a nudo, in completa sincerità, senza pregiudizi o troppi schemi mentali si possa veramente cogliere la parte più pura e autentica.
Cosa ti ha fatto avvicinare alle sonorità folk?
Scoprendo gli artisti della prima domanda.
Ultima domanda: se fossi un drink quale saresti e perchè?
Sarei un Moscow Mule, servito rigorosamente in una tazza di rame (chi mi segue sa che è un colore a cui tengo particolarmente), amo i sapori freschi ma anche pungenti, anche se da brava maremmana, metto sempre al primo posto un bel calice di Morellino Doc.
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