Mattia Stifanelli, in arte Stifanelli, vincitore del Meeting Song Contest, esce a giugno con il primo singolo dal titolo “Tedesca”. Un brano chitarra e voce dal carattere molto rock. Un pezzo che lascia comunque della malinconia di fondo accentuati da una melodia volutamente scarna e da un approccio vocale “sporco”. Lo abbiamo incontrato e gli abbiamo fatto qualche domanda.
Stifanelli intervista
Ciao Mattia! Questo è il tuo primo singolo, come ti senti ora che è uscito?
Aver avuto l’opportunità di registrare in studio mi ha permesso, finalmente, di poter esprimere a 360 gradi la mia musica. Ovviamente pubblicare un brano da artista emergente fa sempre il suo effetto, è quasi un terno al lotto, dato che farsi conoscere non è così semplice.
Fondamentalmente sono ancora un po’ stordito dalla situazione ma soddisfatto del prodotto finale.
Spero che possa piacere a più gente possibile.
Conosciamo qualcosa di te: quali sono i tuoi artisti preferiti, o meglio, quelli che forse hanno influenzato la tua musica?
A questo tipo di domande mi piace rispondere sempre allo stesso modo: avendo suonato per tanti anni la batteria e le percussioni e, di conseguenza ascoltando un po’ di tutto, mi sono fatto influenzare da molteplici generi, principalmente funk, jazz, blues.
Diciamo che non mi piace citare, banalmente, nomi di grandi cantautori italiani, che inevitabilmente influenzano tutti coloro che fanno questo tipo di musica.
Mi piace definirmi un onnivoro negli ascolti e mi piace soprattutto farmi influenzare da qualunque genere musicale.
Raccontaci qualcosa di “Tedesca”, com’è nata, come si è sviluppata.
Tedesca è la prima canzone che ho scritto. Parla di una delusione d’amore conseguente ad un’incomprensione fra le parti. Nata dall’esigenza di raccontare lo stato d’animo di quel momento, quasi per cercare di liberarsene. Nel brano lascio trapelare leggermente alcune caratteristiche del mio carattere, cercando di essere un narratore partecipante della storia, raccontandola attraverso una formula di domande e risposte.
La melodia è particolare e allo stesso tempo estremamente orecchiabile: è una tua scelta stilistica generale oppure ti lasci trasportare dalla composizione?
Quando scrivo faccio attenzione alla scelta degli accordi e degli incastri del testo. Con Tedesca mi sono divertito a sperimentare con accordi inusuali per far suonare al meglio, seguendo il mio gusto personale, il brano.
Si può considerare una scelta stilistica che cerco di mantenere in tutto ciò che scrivo, ma non nego che spesso mi lascio anche trasportare dall’ispirazione del momento, lasciando da parte la ricerca del suono giusto.
Com’è stata la tua esperienza al MEI? Cosa porti con te e cosa ti è piaciuto di più?
Quando ho deciso di partecipare al Meeting Music Contest non avevo molte aspettative.
Ho mandato il video della home session, registrato alla bene e meglio, quasi per gioco.
Essere stato selezionato per le semifinali, e poi essere selezionato e vincere la finale mi ha lasciato un bel ricordo, in particolar modo di tutti gli artisti che ho avuto modo di conoscere e di tutta la squadra del MEI e del contest stesso.
Ci sono degli altri singoli che vorresti fare uscire prima dell’estate oppure dobbiamo attendere l’autunno per un tuo prossimo pezzo?
Sicuramente lo capirò strada facendo. Penso che per adesso servirà del tempo per metabolizzare e comprendere al meglio cosa significa questa uscita di Tedesca per gli ascoltatori; successivamente ci si concorderà sui prossimi passi conseguentemente al feedback del singolo appena uscito.
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