Kashmere: “Sono sempre stato un fan sfegatato del ritmo”

Kashmere è un artista italo-svizzero, classe 2000. Da sempre appassionato alla musica Pop, Soul e Funky. Generi che lo hanno ispirato profondamente sia nella scrittura che nella composizione e a cui rimane molto fedele nella sua produzione musicale. L’11 marzo 2022 è uscito “James Brown”, brano d’esordio che rispecchia la sua identità artistica e che sancisce l’inizio della sua carriera. Il 24 giugno 2022 esce “Chi ti crederà più”, prodotto da THUFO e secondo singolo di Kashmere… siete pronti?

kashmere intervista

Kashmere intervista

Bentrovato, Kashmere! Allora, ci vuoi spiegare il perché hai scelto proprio “Kashmere”, come nome d’arte?

Grazie ragazze! Beh, mi chiamo Luigi Maglione. Non serve spiegarlo, vero? Ahahah

Raccontaci di te, vediamo che sei italo-svizzero… e allora la domanda sorge spontanea: in cosa ti senti l’uno, e in cosa l’altro?

Mi sento molto italiano se penso a Kashmere, che vorrebbe sempre stare sotto i riflettori. Mentre Luigi, per quanto estroverso, si sente molto più a suo agio come un precisino studente universitario svizzero. Sapeste che pignolo…

Come nasce il tuo rapporto con la musica? Sembra che tu abbia nel sangue blues nelle vene che sin da piccolo ti ha “contaminato” la visione musicale…

Da sempre appassionato di musica e spettacolo, inizio a cantare e suonare la chitarra praticamente da autodidatta nel 2009, quando avevo soltanto 8 anni. Dopo qualche anno, mi capita di andare a vedere il primo concerto della mia vita con i miei genitori, era un live di Edoardo Bennato. Tornai a casa talmente entusiasta che, tra un’imitazione di Bennato e l’altra, decisi di provare a scrivere qualcosa anche io, e, di lì a poco, nacquero le mie prime “canzonette”. Le mie più grandi ispirazioni, però, arrivano dall’estero: ho sempre amato alla follia la black music americana, Michael Jackson primo su tutti, ancora oggi uno dei miei riferimenti principali. Diciamo che sono sempre stato un fan sfegatato del ritmo, se poi si tratta di funky, “chi mi fermerà più?!”

L’esordio, però, arriva solo qualche mese fa: “James Brown” è il primo pezzo che avevi scritto, o solo il primo ad essere stato pubblicato?

Assolutamente il primo ad essere pubblicato. Il primo pezzo che ho scritto risale almeno a 6 o 7 anni fa. Tra l’altro inizialmente scrivevo in inglese.

E oggi, invece, arriviamo a “CTCP”, acronimo che a questo punto ti chiederei di spiegare, con annesso aneddoto che ti ha portato a scrivere un brano che mette le cose ben in chiaro.

“CTCP” sta semplicemente per “Chi ti crederà più”, titolo del nuovo singolo, c’è poco di fantasioso da spiegare. È ancora più intuitivo del mio nome d’arte.
Vi racconto volentieri un episodio divertente relativo allo shooting day di CTCP (l’unico che ricordi adesso). Durante le riprese del video teaser del brano, dovendo fare finta di bere dal bicchiere e ingoiare “veleno” (come si evince dalla copertina e dal testo), il videomaker ha deciso di farmi uno scherzo. Sapendo che sono astemio, ha riempito il mio bicchiere di Aperol mischiato a dell’acqua, spacciandomelo per un semplice analcolico. Vi dico solo che la scena l’abbiamo rifatta almeno 5 volte, e che io buttavo giù un bicchiere pieno per ogni ripresa fatta. Ero quasi ubriaco alla fine!

Ma tu, invece, ti sei mai comportato come racconti essersi comportati con te in “Chi ti crederà più”? Insomma, Kashmere le dice le bugie oppure è uno che affronta la verità sempre “di faccia”?

Ci ho pensato, ve lo giuro, ma non posso che ritenermi una persona sincera. Anzi, a volte fin troppo onesta, spesso, purtroppo, con le persone sbagliate. Quando ero piccolo però, pur di raggiungere i miei obiettivi, di cazzate mi sa che ne dicevo tante!

Domande di rito: il primo concerto al quale parteciperai quest’estate? Non tuo eh, di altri: vogliamo conoscere i tuoi gusti!

2 luglio, Ascona Jazz Festival: Ida Nielsen e i Funkbots. Ida Nielsen è stata la bassista dell’immenso, inimitabile, fantasmagorico Prince!

Chiudiamo con il classico: associa “Chi ti crederà più” ad un cocktail, e spiegaci il perché della scelta!

Probabilmente riproverei l’Aperol che ho bevuto durante lo shooting, magari senza mischiarlo con l’acqua stavolta.

Ciao amici di brainstorming music mag!

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