Dal 1998 il Lucca Summer Festival è una delle realtà più importanti della musica dal vivo. Con le sue diverse location sparse per la città ha ospitato tutti i nomi più grandi della musica internazionale e non, senza distinzione di generi. Possiamo considerarlo un festival itinerante perché sono almeno due le venue che lo ospitano. In questo articolo daremo i voti alle Mura Storiche che sono solite ospitare i concerti a cui si vuole dare un’ampia disponibilità di biglietti: 40.000 e sold out per quello a cui abbiamo assistito.
Lucca Summer Festival
COME SI RAGGIUNGE: Se non riuscite a trovare il pullman organizzato appositamente per l’evento, il consiglio per chi arriva da fuori regione è la macchina. Vi basterà seguire le indicazioni che compaiono sui social del Lucca Summer Festival qualche settimana prima, riguardante i percorsi da seguire e come prenotare il parcheggio e non dovrete pensare ad altro. E il treno? Non ci sono corse dirette a meno che non abitiate in zone limitrofe, per il quale sono presenti anche le corse notturne fino all’1 circa. Quindi è consigliato pernottare nelle vicinanze.
Voto: 6,5
PUNTUALITA’ ED ATTESA: Nulla da dire sulla puntualità, però l’attesa può essere molto estenuante. Il festival si tiene sempre nel mese di luglio quindi l’afa si fa parecchio sentire perché non ci sono zone d’ombra. Inoltre ogni settore ha i propri stand con cibo, bevande e merch quindi anche la libertà di movimento è molto limitata. Se però avete biglietti per le tribune o per il pit potete prendere in considerazione l’idea di fare un giro per il centro storico, in modo da evitare file inutili ai controlli. Entrando nel tardo pomeriggio come consigliano sulle pagine social non c’era nessuno ed i controlli sono stati molto veloci.
Voto: 6,5
ACUSTICA E ASPETTO: La venue è un’immensa distesa senza alberi, non asfaltata. Le aree sono tre: pit, posto in piedi normale e le tribune con i posti numerati. Il pit è molto spazioso e consente una visuale perfetta da qualsiasi punto. Il palco non ha una passerella quindi per chi si trova verso la metà del posto in piedi normale, risulta già molto difficoltoso vedere, ancora di più se come successo al concerto a cui sono stata non c’erano altri maxischermi fatta eccezione per i due laterali al palco. L’acustica ha compensato un po’ questa mancanza, ma sicuramente non basta se pensiamo che la fetta più grossa di pubblico non ha praticamente visto nulla.
Voto: 5
POST CONCERTO: Come tutti i concerti che si svolgono in aree del genere, incontrare l’artista è praticamente impossibile. In attesa del live dagli altoparlanti vengono date indicazioni sul deflusso e quali percorsi seguire in base alla direzione in cui si deve andare. Se sperate di rifocillarvi all’interno dell’area una volta finito lo show, lasciate perdere perché le scorte possono già essere finite, molto meglio puntare ai bar che si trovano per le vie del centro storico. Piccolo particolare che mi ha sorpreso: vedere per la prima volta il tavolo con sopra tutti gli oggetti che non sono potuti entrare, realmente custodito.
Voto: 6,5
Tiriamo un po’ le somme
Anche se alcuni dei problemi riscontrati quando sono andata la prima volta nel concerto successivo sono stati risolti, mi ha lasciata perplessa il modo in cui un concerto di tale portata è stato organizzato. Le lamentele sono state parecchie: da ingressi in netto ritardo dopo la fine del set della band di apertura, ad entrate identiche nonostante la diversa tipologia di biglietto. Errori del genere si potrebbero accettare in città dove si è appena iniziato ad organizzare concerti, non da chi ha una reputazione così importante. Purtroppo le note dolenti sono state anche altre: le indicazioni contrastanti tra stewart e cartelli sparsi per la città non hanno facilitato gli ingressi, e la presenza dei tanto odiati token che prevede un investimento minimo di 15 euro. Il nostro consiglio è di capire subito con chi volete andare e che tipologia di biglietti comprare, perché una volta dentro stare insieme se si hanno biglietti differenti è praticamente impossibile.
Voto finale: 6
Leggi anche: “Ermal Meta live a Gatteo, recensione del concerto e foto”