Lo scorso 27 gennaio è uscito “Sad Movida”, disco di debutto della cantautrice toscana Margherita Grechi. Classe 1993, l’artista vanta un importante bagaglio come DJ. E’ stata DJ Resident del Rocket Club ed ha aperto i concerti di artisti come gli Imagine Dragons, i Linking Park e i Måneskin e ha condiviso alcuni dei più importanti palchi d’Italia con Elodie.
Una gavetta intensa e proficua che si è poi concretizzata, nel pieno della pandemia, in un progetto solista che aspettava di vedere la luce da tempo.
Margherita Grechi – Sad Movida
Ed è così che ha preso forma “Sad Movida”. Una raccolta in 5 tracce dal sound tanto moderno quanto intimista. Ritmi pop e sonorità elettroniche ci raccontano un mondo in cui la spensieratezza è solo qualcosa di passeggero.
L’immaginario musicale contemporaneo ci racconta spesso il mondo dei Club come una bolla di edonismo in cui regnano la trasgressione e il piacere. Quello che manca alla narrazione, però, è la dimensione più intima e personale.
Cosa resta quando la musica si ferma? Cosa c’è nel tragitto all’alba verso casa? Cosa attraversa la mente di ognuno di noi in quei frammenti di solitudine che ci portano via dalle folle danzanti? “Sad Movida” è questo e molto altro. Margherita Grechi ci accompagna in un meraviglioso mondo di luci e ombre, un universo costellato di sogno e disincanto.
“Sad Movida” è un disco vagamente oscuro, da ascoltare in quei momenti in cui non si sa bene se si vorrebbe star soli a riflettere o se invece sarebbe più salutare abbandonare ogni pensiero per uscire a ballare fino a mattina.
Un esordio in cui è più che mai evidente non solo il vasto background della Grechi, ma anche la sua capacità di coniugare diversi generi al servizio di un mood ben preciso.
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