TIGRI è il progetto musicale di Giacomo Baroni, artista classe 1990 originario di Novara che vanta un’esperienza musicale estremamente ecclettica. Inizia a studiare chitarra elettrica da bambino, poi da adolescente pubblica il suo primo disco in inglese con una band heavy metal.
Successivamente passa all’italiano con una band a cavallo tra l’alt-rock e l’elettronica. Dopo qualche anno passato a studiare musica tra l’Italia e la Scozia, Giacomo diventa TIGRI e comincia a mettere insieme il suo primo album indie-pop.
Serenata Indiana – Tigri
È così che il 10 dicembre 2021 vede la luce “Serenata Indiana”, un disco il cui titolo è un omaggio ad una poesia di Montale che analizza la corrosione dei rapporti umani.
Abbiamo già parlato dell’ecclettico background di TIGRI, ma “ecclettismo” è anche la parola d’ordine del suo album di debutto. Questo disco è come una rappresentazione teatrale che mette in scena l’intera commedia umana vissuta personalmente dall’artista. I suoi incontri e i suoi scontri.
Abbiamo un preludio che ci apre delicatamente le porte del suo mondo interiore, poi una serie di brani che spaziano tra sonorità più accese e altre più cupe. Proprio come un dramma shakespeariano che alterna scene drammatiche e intermezzi più leggeri. Segue un intermezzo completamente strumentale che ci guida all’atto finale e poi una chiusura che torna alla delicatezza iniziale, come a chiudere un cerchio.
La voce di TIGRI ci accompagna nell’ascolto in maniera evanescente come i ricordi che sbiadiscono, ma cui restiamo ancorati fino al punto di renderli eterni attraverso l’arte.
C’è molto di personale in “Serenata Indiana”: persone, posti, ricordi, speranze… e l’artista ci rende partecipi di questo mondo con una maestria che non è solo quella di un musicista, ma anche quella di un cantastorie.
Dopo aver ascoltato questo disco, possiamo tranquillamente affermare che TIGRI è un progetto che rappresenta una ventata d’aria fresca nel panorama indie-pop attuale, un disco ben curato che risulta semplice senza essere semplicistico.
Tigri non ha paura di sperimentare e lo fa in maniera intelligente, senza strafare, mettendosi in gioco fino in fondo pur restando nei confini di un territorio molto ben delineato, tanto a livello musicale quanto a livello narrativo.
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