Iosonorama: “Simboleggia l’amore che provo per la Calabria”

Fuori dal 16 settembre “Come baci bene”; il nuovo singolo del progetto IOSONORAMA. Un nuovo capitolo della cantautrice campana che pone ufficialmente fine all’estate e che segue l’EP di debutto “Fenomeni Paranormali”.

RAMA è l’acronimo di Raffaella Maria Anna, semplicemente iosonorama sui social network. RAMA è una giovane artista partenopea con l’arte che le scorre nelle vene in tutte le sue forme, dalla danza alla musica. Di base c’è una forte identità e voglia di sognare e far sognare attraverso la propria arte e Rama lo fa con la sua autenticità, nel bene e nel male, lasciando indietro giudizi e portando con sé solo la voglia di continuare a credere nelle sue passioni.

Noi ne abbiamo parlato direttamente con lei, ecco com’è andata!

iosonorama

Iosonorama intervista

Quali sono tre dischi che a tuo parere sono stati fondamentali per la tua formazione musicale? E perchè?
Allora primo tra tutti Oltre la collina di Mia Martini, questo è stato il disco che mi ha indirizzato fortemente verso l’avvertire il dolore dell’artista riconoscendomi.
Poi Off the wall di Michael Jackson, primo vero disco da solista, una vera pietra miliare della discografia mondiale, indirizzandomi verso l’amore della danza connessa alla musica. Poi ultimo ma non per importanza è Ella and Louis again di Ella Fitzgerald e Louis Armstrong, mi ha appassionato tanto al jazz tanto da cominciare a studiare canto jazz.

Come nasce il tuo ultimo singolo “Come baci bene”, e a chi potrebbe essere dedicato?
Il mio ultimo singolo nasce a settembre dell’anno scorso dopo aver vissuto una bella estate. Penso che potrebbe essere dedicato ad un amore vissuto intensamente, nel mio caso si riferisce tanto alla località estiva che ha fatto da cornice in quei giorni, l’estate riesce a farmi vivere le emozioni a 200 all’ora. Sono molto legata e questa canzone e ne simboleggia l’amore che provo per la terra meravigliosa che è la Calabria.

Quando hai capito che dovevi assolutamente diventare RAMA e diffondere ciò che stavi scrivendo e componendo?
Il processo è stato del tutto naturale, è arrivato un momento della mia vita in cui dovevo esplicitare il mio “messaggio” e quel momento me lo sono creato.

C’è qualcosa che non avevi considerato in questo percorso artistico, e che invece ti è capitato come un’imprevisto?
Diciamo che nel mio percorso artistico di imprevisti ne sono capitati tanti, soltanto che invece di lasciarmi “distruggere” li ho visti sempre come delle sfide da superare.

Ultima domanda: se fossi un drink, quale saresti e perchè?

Negroni sbagliato tutta la vita. È il mio drink preferito, un po’ amarognolo ma nello stesso tempo deciso. E mi ci rivedo tanto in questo drink, poi ovviamente perché amo sbagliare e crescere dai miei sbagli.

Leggi anche -> Ufficio Stampa: i musicisti sono come fiocchi di neve

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