Fuori dal 2 settembre “Prigionia”, il nuovo singolo dei Breathe Me In. Abbiamo conosciuto questa band pochi mesi fa e ogni brano ci conquista sia per il sound che per il tema scelto.
Prigionia – Breathe Me In
“Prigionia”, nonostante il nome, ha il sapore di libertà. Sì, perché è come un urlo a lasciare andare le paure e pregiudizi. E’ un brano che ti fa sentire capito, che scava dentro di te e trasforma le emozioni in melodia e parole. Un testo profondo ben fatto e che arriva davvero all’ascoltatore.
Non è da meno il sound. Quel punk rock come piace a noi. Un punk rock abbastanza crudo, simile allo stile che i Sum 41 hanno scelto negli ultimi album. Un pezzo che rimane e conquista.
Prigionia è una richiesta di aiuto e un messaggio sulla consapevolezza dell’importanza della salute mentale. È una canzone per chiunque si senta discriminato, emarginato dalla società, scoraggiato nel chiedere aiuto a causa dell’odio e del disprezzo che vediamo intorno a noi.
La band racconta: “Prigionia è un invito ad urlare ad alta voce invece che rimanere in silenzio nel proprio dolore. Questa è la nostra battaglia contro lo stigma delle richieste di aiuto”.
Questo concetto è espresso anche nel videoclip in uscita, che cita il film Memento di Nolan: il confine tra chi ci condanna e chi ci salva è rappresentato come molto labile in un piano sequenza enigmatico.
Prigionia è il quarto singolo di un album che è rimasto a lungo in cantiere, nato tra le mura della quarantena e concluso negli studi di Pan Music a Torino, punto di riferimento negli ultimi anni per la band.
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