Fuori dal 14 ottobre su tutte le piattaforme digitali “Bologna Sospesa”, il singolo d’esordio di Andrea Campi, in arte CAMPI. Il primo capitolo musicale del giovane cantautore bolognese inizia con un brano uptempo dal gusto funky. Un mood felice della melodia cela sottotraccia la sensazione di incertezza che si prova davanti a un futuro senza punti di riferimento.
CAMPI riesce a descrivere un sentimento comune nella sua generazione. “Bologna Sospesa” parla infatti di ansia, di sospensione, di attesa di tempi migliori. Ma a volte è anche bello così: ballare sospesi in equilibrio sulla speranza.
Gli abbiamo chiesto riguardo i suoi dischi preferiti e in quale drink riuscirebbe ad identificarsi, ecco com’è andata.
Campi intervista
Quali sono tre dischi che sono stati fondamentali per la tua formazione musicale? E per quale motivo?
Tre dischi sono pochi è difficilissimo scegliere!
Sicuramente metterei ‘L’oroscopo speciale’ di Samuele Bersani.
Lo ascoltavo da ragazzino e mi aiutava a calmarmi dall’ansia… Poco dopo è uscita ‘En e Xanax’ e l’ho preso come un segno.
Questo disco ha contribuito a farmi iniziare a scrivere.
Dei Beatles faccio fatica a sceglierne uno, ho divorato l’intera discografia e mi hanno fatto innamorare della musica.
Forse però il mio preferito forse è ‘Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band‘.
Tra i dischi degli ultimi cinque anni ‘Possibili Scenari’ di Cremonini è quello che ho amato di più.
Oltre ad essere tutto strepitoso contiene un capolavoro assoluto come ‘Nessuno Vuole essere Robin’ che racconta in modo eccellente ciò che si prova a vivere società in cui tutti vogliono essere protagonisti.
Ci mette in maniera spiazzante davanti al fatto che siamo tutti fallibili, e dobbiamo fare i conti con questa realtà.
Aggiungo poi un brano singolo che è il mio preferito in assoluto: ‘La leva calcistica del ‘68’ di De Gregori.
Mi emoziona ogni volta che l’ascolto.
È una canzone che spinge chiunque abbia un talento a ‘mettere il cuore dentro le scarpe’ ed inseguire il proprio sogno.
Nonostante il mondo intorno ci dica spesso che è una strada impossibile.
Quali sono gli ascolti recenti che ti hanno influenzato e che possiamo rintracciare in questo singolo di debutto?
Non direi che ci sono degli ascolti molto recenti che ho preso come riferimento in particolare per questo brano..
Anche se pensandoci, nonostante non si percepisca affatto dal pezzo finito, nel periodo in cui ho scritto la canzone stavo riascoltando un disco che amo molto: ‘La voglia, l’allegria, l’incoscienza, la pazzia’ di Ornella Vanoni con Toquinho.
La canzone inizialmente infatti era nata chitarra e voce con qualche riflesso della musica brasiliana negli accordi e nelle atmosfere.
Poi è cambiata completamente in fase di arrangiamento, ma qualche sfumatura sarà rimasta di certo!
3. E quanto Bologna e l’ambiente universitario ti hanno formato e accolto dal punto di vista artistico? Qualche incontro interessante?
Mi sono laureato in lettere moderne a Bologna, ma non ho frequentato molto l’ambiente universitario.
Il paradosso è che i bolognesi in genere sono quelli che se lo godono di meno, viene vissuto molto più a fondo dai fuori sede.
Forse perché si è abituati a uscire tra concittadini ed avendo l’università in casa si tende a vivere con i propri genitori fino alla fine degli studi.
Sono stato molto influenzato invece dalla scuola bolognese: Dalla, Bersani, Carboni, Cremonini,.. sono sempre stati dei punti di riferimento.
Per quanto riguarda gli incontri, quelli più interessanti sono stati con ragazzi della mia stessa città.
Il mio progetto sarà tutto sviluppato insieme a giovani artisti talentosi tutti bolognesi: da Pietro Posani e Marco Paganelli, che si stanno occupando della produzione, ad Antar di ONN creators che svilupperà tutta la parte visuale, dalle foto ai videoclip.
In più ho avuto l’occasione di registrare un brano alla Fonoprint, storico studio di registrazione, insieme a dei musicisti molto bravi: Enrico Dolcetto, Manuel Goretti e Filippo Lambertucci.
Quando potremo ascoltare qualcos’altro di tuo? Qualche anticipazione?
Certo! A dicembre uscirà il mio disco! Ci sto lavorando in studio sempre con i miei due amici musicisti e produttori Marco Paganelli e Pietro Posani. Sarà un disco molto vario pieno di sfumature diverse e sarà un mix di canzoni nuove composte negli ultimi mesi ed alcune mie più ‘storiche’ scritte sui banchi di scuola o nei primissimi anni di università. Magari meno articolate ma sicuramente sentite e sincere. Quindi sarà un racconto a 360 gradi di quello che sono.. c’è tanta vita dentro e spero davvero possa riuscire a trasmettere qualcosa.
Ultima domanda: se fossi un drink quale saresti? E perché?
Il mio collega chitarrista Pietro Posani dice che sono uno spritz col select: il drink pop per eccellenza, un classico dell’aperitivo, con il select però, per i più nostalgici del passato.
Un qualcosa che potresti trovare ovunque, ma esattamente così solo nei posti che hanno una storia da raccontare.
Che ragazzo saggio questo Posani, mi commuove!
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