CASSIO fuori il nuovo singolo “Nonna”, un omaggio alla nonna defunta a causa di una malattia degenerativa, di cui sente tremendamente la mancanza e alla quale sono legati tanti momenti.
Il ricordo della voce della nonna e la rabbia per la malattia che se l’è portata via e che le ha fatto dimenticare tutto nei suoi ultimi anni di vita; il rimpianto per i discorsi mancati e le assenze ai pranzi domenicali.
Lo abbiamo incontrato e come sempre gli abbiamo fatto qualche domanda.
Cassio intervista
Quali sono tre dischi che sono stati fondamentali per tua formazione musicale?
Tre sono forse pochi…
Ma senza dubbio “The Velvet Underground & Nico”, poi direi “Rain Dogs” di Tom Waits e pure “Bleed American” dei Jimmy Eat World.
Com’è stata la tua esperienza con la discografia Giapponese? E com’è successo? Hai ancora qualche reminescenza punk nel tuo modo di approcciarti alla musica?
Purtroppo non è stata felicissima perché la band che avevo, i Tinkerbell, si è sciolta quasi subito dopo l’uscita del disco in Giappone…
Ricordo di persone che ci spedivano su Myspace fotografie di cartonati grandezza naturale della nostra band alla Tower Records…
Io avevo 17 anni e i capelli rosa, non capivo una sega di musica e se non facevi punk per me potevi pure smettere di suonare.
Da allora sono cambiato moltissimo, il mondo mi ha cambiato moltissimo, ma credo che l’attitudine punk sia qualcosa che non mi toglierò mai di dosso, grazie al cielo.
Vivere la musica o la vita sapendo di essere l’ultimo degli emarginati ti dà, secondo me, una libertà impagabile, da conservare il più possibile.
Avendo lavorato molto anche all’estero, quali pensi che siano i vantaggi della scena musicale italiana?
Credo che in Italia abbiamo qualcosa che nessun altro paese al mondo ha, una lingua che ti mette in condizione di poter esprimere un concetto in milioni di modi diversi. Credo che molti siano riusciti a sfruttare questo vantaggio in modo interessante, altri meno.
Scrivere in Italiano è quasi già poesia.
Prossimi step?
Mi deve uscire un altro singolo che accompagnerà l’uscita del disco, poi spero di non avere un momento libero, di suonare fino alla noia, quindi, rivolgetevi al Booking Locusta!
Ultima domanda: se fossi un drink quale saresti e perché?
Non sono un esperto di drink particolari, ho bevuto praticamente pure la benzina fino a ieri, quindi, sparare un drink radical chic sembrerebbe un po’ una paraculata.
Bevo sempre Campari, quindi, direi uno Spritz Campari.
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