Fuori dal 14 ottobre “Funeral”, il nuovo album di Dedalos. Il musicista tedesco tira fuori quattordici canzoni elettroniche cupe e introspettive. “Funeral” prende l’ascoltatore e lo porta in un mondo mistico in cui le emozioni fanno da padrone.
Dedalos – Funeral
Dopo la morte viene la sepoltura. “Funeral” è il nome del nuovo album e segue il precedente lavoro “Slow Death” dell’artista Dedalos. Le frasi “Ti amo così tanto” e “Mi manchi” vengono pronunciate come un mantra su uno strumentale malinconico con gli ultimi respiri. La cerimonia continua con “Flowers On The Grave”. Il tenore del titolo diventa qui chiaro: davanti all’occhio interiore crea l’immagine della tomba circondata da fiori.
“Past” è il monumento del musicista. Divenne lui come allo stesso tempo la memoria divenne il monumento. È una manifestazione dell’esperienza o la rappresentazione della visibilità dell’interiorità.
In “You Are Gone” all’inizio ondeggia sognante, suoni sintetici suonano come piccole gocce prima del sintetizzatore portante nella parte principale.
La dissoluzione del sogno avviene, passando allo stato di consapevolezza. Così fa il suo corso e racconta la storia di una persona sofferente, abbandonata.
Soffrire per la perdita di una persona cara: ecco come suona “Dead”. Voci indistinte di sottofondo, ma allo stesso tempo in primo piano, risuonano alla riproduzione dell’insopportabile agonia, che allo stesso tempo trova il suo culmine nell’album. La traccia successiva “Return” interrompe la sofferenza e allenta l’atmosfera generale prima di terminare con “Broken Heart”.
È questa la causa del funerale? Non poteva superare il suo dolore ed è morto di crepacuore? L’album si chiude con questa domanda.
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