Leyla El Abiri: “Lana Del Rey ha influenzato la mia musica”

“OH NO!” è il disco d’esordio di Leyla El Abiri. Ricchi di immagini poetiche, i testi descrivono lo stupore, la malinconia, l’angoscia, la serenità e la noia che si prova quando ci si sveglia quasi adulti.

I testi di “OH NO!” nascono da una raccolta di pensieri e poesie scritti da Leyla in adolescenza che successivamente ha deciso di trasformare in canzoni.

leyla el abiri

Leyla El Abiri intervista

 

Benvenuta Leyla! Il tuo disco d’esordio OH NO! è come te lo immaginavi? O c’è qualcosa che a posteriori avresti cambiato?

Ciao Brainstorming, grazie! OH NO! è un EP che raccoglie dei brani che ho scritto quando avevo 17-18 anni e portato in studio e terminato (grazie a Fulvio Masini, mio produttore dal giorno zero) nel 2019/2020, non è uscito immediatamente per una serie di motivazioni ma “grazie” a questa attesa ho avuto modo di riascoltarlo e studiarlo centinaia di volte. OH NO! è una fotografia della me di quegli anni e mi trasmette davvero le stesse emozioni che si provano quando riguardi una tua foto
di qualche anno fa, del tipo “Si magari oggi non mi vestirei così ma all’epoca quella maglietta mi stava bene e mi rappresentava”. Sono quindi felice del risultato, è per me un inizio che mi rappresenta e farà sempre parte del mio percorso.

A quali artisti del panorama musicale attuale sei più affine secondo te al momento?

Sicuramente Lana Del Rey ha influenzato la mia musica da quando scrivo.

Se dovessi descrivere il tuo disco con una sola parola quale useresti?

Una sola parola non so se la trovo, forse “stupore”. Il titolo dell’EP è un’esclamazione che lo riassume perfettamente.

E’ fondamentale, secondo te, avere successo nel mondo della musica? O l’importante è suonare sempre anche tra le quattro mura di una camera?

Il successo, grande o piccolo che sia, è indubbiamente benzina. Sapere di essere apprezzati è fondamentale, ti gratifica e ti fa andare avanti. Quando non arriva è comunque molto importante interpretare il silenzio da parte della gente come una sfida ancora aperta, dove si può sempre riprovare a lanciare i dadi, con impegno e costanza.

Quale canzone del disco rispecchia maggiormente te stessa e quale è stata una vera propria sfida nella composizione?

Credo che la mia canzone sia Cranio, l’ho scritta in pochi minuti, quasi di getto. Egoismo invece è forse la più vecchia dell’EP, non è stata una sfida nella composizione ma mi ha fatto sorgere molti dubbi in studio.

 

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