Fuori dal 16 dicembre “Dopotutto”, l’album d’esordio della cantautrice capitolina Sarai. Fin dalla prima traccia di “Dopotutto” si viene catapultati nell’universo della talentuosa cantautrice romana. La voce potente e avvolgente, ricca di colori caldi e sfumature Soul di Sarai prende per mano l’ascoltatore e lo guida in una dimensione personale e intima.
Noi l’abbiamo intervistata, partendo come sempre dai suoi tre dischi fondamentali. Ed ecco com’è andata!
Sarai intervista
Quali sono tre dischi che a tuo parere sono stati fondamentali per la tua formazione musicale? E per quale motivo?
Preferisco parlare di Artisti più che di dischi, in quanto proprio le loro personalità e il loro approccio alla musica hanno cambiato il mio modo di suonare e cantare. Pino Daniele al primo posto, è un idolo: la musicalità unita alla tecnica, il sentimento, l’intenzionalità, l’autenticità… ha tutto quello che vorrei avere e imparare ad essere col tempo. Sarà strano dirvi che al secondo posto metto Bad Bunny, ben lontano dal mio genere musicale ma da lui ho imparato ad apprezzare la varietà nella coerenza, essere innovativi mischiando generi musicali pur rimanendo sempre coerenti col proprio. Infine i Green Day che sono stati la mia prima ispirazione, loro mi hanno insegnato a lasciarmi andare, mi ricordo che la prima canzone che ho cantato davanti a un pubblico è stata “Amy” dei Green Day quando avevo circa 14 anni.
Quanto Roma e la sua scena musicale favoriscono la riuscita di un progetto musicale? In sintesi: Sarai esisterebbe anche lontano da Roma?
In realtà credo che Roma sia una città un po’ limitante per un artista al giorno d’oggi… so che in altre città d’Italia la musica “nuova” ha più vita ed è più rispettata nei locali, tra la gente… tuttavia è la mia città e la amo da morire, anche se mi piacerebbe un giorno spostarmi per conoscere nuove realtà.
Come nasce la tua collaborazione con Talento Liquido? E quali sono i “compiti” di un’etichetta discografica nel 2023?
Ho iniziato a collaborare con Talentoliquido nel 2020, dopo che uno dei soci dell’etichetta mi ha notato durante un contest a Roma (che ho vinto insieme alla mia ex band); i compiti di un’etichetta sono il sostegno e l’attenzione verso l’artista prima di tutto, è bello sentirsi una famiglia, vedersi uniti in direzione di un sogno che ci accomuna… la cosa principale è la passione e la dedizione sia da parte dell’artista che da parte dell’etichetta, e tutto questo mantenendo la speranza ma anche la consapevolezza di poter non
riuscire ad arrivare all’obiettivo
Quali sono le tue influenze musicali jazz e soul? Ce ne sono o il fatto che le riscontriamo nel tuo album è un caso? Come nasce il sound di Sarai?
Influenze jazz e soul? Sì! Bastano due nomi, Pino Daniele e Amy Winehouse. Due miei idoli e fonte di ispirazione… non è quindi un caso se a piccole dosi sentite qualche contaminazione si quel tipo. Il sound di Sarai in “Dopotutto”, il mio primo album, nasce con un po’ di punk rock, il genere musicale con cui ho iniziato a suonare; un po’ di Jazz, che ho iniziato ad approfondire e studiare pochi anni fa, e un bel po’ di pop che appartiene ai miei gusti musicali di tutti i giorni.
Ultima domanda: se fossi un drink, quale saresti e perchè?
Se fossi un drink probabilmente sarei un prosecco: semplice, fresco, leggero ma frizzantino, adatto ad ogni situazione!
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