Gli Hertzen sono una delle band più particolari che sono passate tra le nostre pagine e hanno da poco pubblicato il nuovo disco “Emotionally Numb”. Un duo dove lei è italiana, lui brasiliano ma creano musica in Germania. In un mondo frenetico, dove tutto va super veloce, loro si prendono il proprio tempo per guardarsi dentro e tirar fuori le emozioni più vere e sentite.
“Emotionally Numb” è questo: prendersi il proprio tempo. Tredici brani dove l’elettronica fa da padrona pur mantenendo un’atmosfera chilly. Una sorta di lounge music introspettiva che riesce comunque a trasmettere energia all’ascoltatore. La voce di May Rei è particolare, profonda e capace di emozionare. La loro musica come la filosofia che si seguono non vuole essere mainstream, ma profonda. Una ricerca costante di nuovi suoni, un lavoro inteso su ogni brano che alla fine dà i suoi frutti.
Tredici canzoni curate nei minimi dettagli. Non una sbavatura, non un suono fuori posto. La voce e ogni strumento si abbraccia in perfetta armonia.
Altrettanto interessante è il tema trattato. Ogni brano è un viaggio attraverso le emozioni, tra ferite, dubbi e voglia di rinascita. “Hope”, uno dei singoli del disco, è ad esempio il brano con più speranza e desiderio di rinascita. Mi colpisce molto anche “Hypnotized” per il suo retrogusto quasi orientale, ascolterei volentieri questo brano in un viaggio in Marocco. “White frost” è tra i brani più emozionanti per il suo testo inteso e toccante.
“Believe” e “The last temptation” mi piacciono perché sono tra i pezzi più energici. Soprattutto il secondo una volta concluso mi rimane proprio in testa.
“Emotionally Numb riflette uno stato d’animo, sentimenti e pensieri di alcuni personaggi che vivono in queste tredici canzoni; apatia, arrendevolezza, ma anche voglia di cambiare, di partire, di ricominciare senza esitazioni. Storie tra chi ama troppo e chi ama troppo poco. L’insensibilità, quasi paralisi, verso chi si aspetta ciò che non siamo in grado di dare. Qui le ferite si rimarginano alla fine con l’amor proprio, con l’accettazione di sé, con la ricerca di legami significativi”, così la band descrive il proprio album.
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