È uscito il nuovo singolo di Nickel Kosmo dal titolo “Risponde male”, primo capitolo di un nuovo album in uscita il 26 maggio.
Nickel Kosmo appartiene all’universo e l’universo gli appartiene. Ha il potere di far risuonare tutto il nichel dell’universo di cui lui stesso è fatto. La sua natura, i suoi movimenti, non sono quelli di un essere vivente, sono più simili ad una velocissima evoluzione geologica di un pianeta, ma lui non è un pianeta, non più.
Nickel Kosmo intervista
Quali sono tre dischi che a tuo parere sono stati fondamentali per la tua formazione musicale, e per quale motivo?
Premetto che i dischi fondamentali sono molti e questi non sono tre di quelli ma non necessariamente i più importanti.
Lifeblood di Peter Evans. È un disco di tromba sola, Peter Evans è un alieno e in questi anni ha alzato l’asticella delle possibilità su questo strumento di parecchio come non avveniva da 40 anni. Non è uno sfoggio di tecnica, musicalmente ha una complessità incredibile e, nonostante la densità del materiale, il modo in cui lo sviluppa è pazzesco. Da questo disco credo di aver capito che nella dimensione del solo la figura del musicista è paragonabile a quella di un’intera orchestra e non di un semplice solista.
Wrong dei No Means No. Si può suonare cose complesse ed intelligenti con ironia e cattiveria rendendole orecchiabili.
Matria di Mathias Schriefl e Tamara Lukasheva. È un disco molto particolare, voce e strumenti a fiato (tromba, tuba, corno alpino..). La cosa che mi ha colpito è come siano riusciti ad integrare musica tradizionale alpina, ricerca timbrica, groove e melodia. Un lavoro bellissimo.
A cosa fa riferimento il titolo del tuo nuovo singolo “Risponde male”?
I campioni vocali che uso sono presi da telefilm di fantascienza anni 60. Mi piace lavorare con sample vocali, decontestualizzarli e frammentarli in modo da cambiarne il significato. La cosa per me più affascinante è che si può lavorarli a tal punto che i significati possibili possono essere molti e il bello sta proprio nel non palesarli così da lasciare all’ascoltatore il compito di attribuire il senso che per lui è più calzante.
Flavio Zanuttini è un trombettista, improvvisatore e sperimentatore. Così leggiamo! Ti sei mai sentito troppo strano o escluso da una scena musicale per questa tua attitudine che tende alla ricerca?
Se sono stato bullizzato, picchiato e buttato in un cassonetto con la mia tromba? No non mi è ancora successo eheh. Scherzi a parte, quando si sviluppa un proprio linguaggio personale non badando ad un contesto sociale dove poter essere accettati, ci si può sentire esclusi o non facenti parte di qualcosa. Ma prima o poi si trova quel qualcosa, la mia è una regione di confine e di gente che non scende a compromessi estetici ce n’è parecchia.
Perché hai sentito l’esigenza di creare Nickel Kosmo?
Facendo ricerca sulle risonanze dei gong sollecitati dal suono della tromba ho pensato che il contesto migliore in cui inserire quelle sonorità era la fantascienza. Mi sono documentato ed ho creato il personaggio cercando di trovare un filo conduttore tra la musica e la storia.
Ultima domanda: se fossi un drink, quale saresti, e perchè?
Piuttosto che essere un drink preferirei l’eterna siderea non esistenza.