I Poni Boi si sono presentati al mondo il 21 giugno con il singolo “Fame d’aria”. Un brano che trasuda voglia di farsi sentire e di gridare al mondo i propri sogni e desideri. In poco più di due minuti i Poni Boi tirano fuori la loro attitudine punk rock.
Poni Boi – Fame d’aria
“Fame d’aria” è un brano che sicuramente si apprezza meglio live, perché quel genere di sound dà il meglio di sé sul palco. In cuffia non cattura particolarmente la mia attenzione. La melodia funziona, incalzante e punk, ma la voce non lega minimamente con il resto. Riesco a malapena a distinguere ciò che dice per quanto è sovrastata dalla melodia. Lavorerei un po’ di più nella ultima fase della creazione della canzone, perché un buon mixaggio secondo me avrebbe reso migliore il pezzo.
Si tratta comunque di un singolo d’esordio e quindi ci sta che ci siano delle cose da migliorare. Non è male, è un buon inizio. Mi piace particolarmente la melodia.
“Il brano è la modalità d’osservazione presente, consapevole e autoironica, attraverso la quale si guarda a un passato in cui ogni cosa era fuori controllo“, spiegano i Poni Boi. “Il sound è il presente, fresco e vivace, il testo è il passato. Versi che sono una raccolta di immagini sfocate, caotiche, annotate su un quaderno che non esiste, con il risultato di dar vita a un dipinto astratto iperurbano. Luoghi, persone, oggetti, contesti, stati d’animo, parole, emozioni, colori, luci… il tutto è estremamente confuso e per questo coerente con ciò che era. La fame d’aria è superata, e oggi, quando si pensa a ciò che è stato, ecco che spunta un sorriso beffardo e divertito. Un sorriso ormai consapevole del fatto che non si cambia: ci si rivela”.
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