Fuori dal 21 luglio i primi due singoli del collettivo i Coanda. “Talea” e “Le vite altrove” sono due brani che mescolano le qualità della poesia alla musica, un pop cantautorale molto delicato e introspettivo. Parole che arrivano dritte al cuore accompagnate da melodie piacevoli.
Coanda – Talea, Le vite altrove
I due brani sono parecchio differenti tra loro. “Talea” ha un sound frizzantino, mentre “Le vite altrove” è molto introspettivo, quasi malinconico. In quest’ultimo la melodia passa in secondo piano: delicata, quasi sussurrata, vuole lasciare spazio alle parole. “Le vite altrove” è un brano intenso, ma proprio per questo non è da ascolto in qualsiasi momento. “Talea” si presta di più ad un pubblico più ampio. Melodie pop che coinvolgono l’ascoltatore, questo brano mi ricorda i primi di dischi di Alex Britti. Un sound accattivante con un testo interessante e poetico.
Inutile dire che tra i due brani preferisco “Talea”. Sono entrambi interessanti, ma credo che “Talea” abbia una marcia in più.
“Talea e “Le vite altrove” vedono Toni Dedda impegnato nella direzione artistica e arrangiamenti. A questi ultimi ha collaborato anche Marcello Colannino e la produzione dei brani è a cura di COANDA. Le musiche dei due singoli, registrati e mixati da Toni Dedda presso Toni Dedda Studio, (Cassano delle Murge) e masterizzati presso Fonoprint (Bologna), sono firmate da Marcello Colaninno e Toni Dedda. Il testo di “Talea” è stato scritto da Cosimo Lamanna e Mara Venuto, mentre quello de “Le vite altrove” dal solo Lamanna sebbene il brano preveda anche un testo spagnolo recitato a cura di Marisa Martinez Pérsico. Quest’ultimo è tratto dalla poesia “Inválida en el desierto de mi deseo de vos”, presente nella raccolta “El cielo entre paréntesis” di Marisa Martinez Pérsico.
Inoltre, la produzione di “Talea” e “Le vite altrove” ha coinvolto diversi musicisti. Accanto a Marcello Colaninno (voce, chitarra acustica; chitarra classica su “Le vite altrove”) e Toni Dedda (tastiere, piano, prog. batteria, archi), il basso di Paolo Romano, la chitarra classica (su “Talea”) di Michele Errico, e gli archi di Leo Gadaleta hanno arricchito l’esordio del progetto discografico targato COANDA.
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