È l’innovazione a segnare il ritorno sulla scena discografica, dopo 5 anni di fermo, dei Ma-Rea con il singolo “Love an Tango”. Disponibile in streaming e in download su tutte le piattaforme digitali, per Barvin Edizioni Musicali, da lunedì 29 maggio.
MA-REA intervista
Ciao ragazzi, iniziamo a conoscerci un po’ meglio. Come mai Ma-Rea?
MASSIMO: A parte l’incrocio dei Nomi Ma di Massimo e Rea di Andrea diciamo che il nome Marea può essere visualizzato come la Marea che si muove e che prende direzioni e caratteristiche impensate. Marea qualcosa di immenso e poco classificabile.
ANDREA: L’incrocio dei nomi ha portato fra le varie opzioni Ma-Rea e per diversi motivi ci è piaciuto. A me, personalmente, perché la nostra musica fa sempre riferimento alla tradizione mediterranea; è un elemento imprescindibile. Io poi ho origini dalle due isole, Sardegna e Sicilia, per cui quale nome poteva esprimere meglio questa idea e vicinanza con le sonorità mediterranee?
Quali sono le caratteristiche sonore e artistiche del fidharmoneon che lo rendono unico e come ha influenzato le vostre composizioni nel nuovo progetto discografico?
MASSIMO: Le caratteristiche sonore sono molto vicine al Bandoneon per una volontà precisa di allontanarsi dal suono della fisarmonica, è la struttura interna a dare queste diverse sonorità, mentre esteriormente lo strumento è una fisarmonica un po’ più piccola. L’intenzione non è comunque quella di sostituire il bandoneon ma proprio di creare un nuovo suono da proporre ai fisarmonicisti.
ANDREA: Da chitarrista che suona da tanti anni a fianco di fisarmonicisti dico che personalmente sento la differenza: questo strumento è proprio un ibrido fra fisarmonica e bandoneon e apre la strada a un nuovo modo di suonare, che non è scontato ma nel nostro genere sta benissimo, fra jazz, tango e contaminazioni varie: probabilmente potrà essere usato in tanti altri repertori. È tutto da scoprire!
Parlateci del singolo “Love and Tango” e quali sono le aspettative per il vostro prossimo album previsto per novembre 2023.
MASSIMO: Un progetto discografico di questi tempi lo fai se pensi di avere qualcosa da dire dal punto di vista compositivo e dal punto di vista degli accostamenti sonori e delle fusioni di stili. Per fare questo devi partire libero da preconcetti e lasciarti guidare dalla libertà; solo alla fine vedrai dove sei arrivato.
ANDREA: Mah, avevo voglia di scrivere cose nuove, di approfondire il linguaggio del tango jazz e questa nuova sonorità data dal fidharmoneon è stata la scintilla che mi ha fatto decidere e partire; sono venute fuori composizioni inaspettate e ne siamo molto contenti, ma lo sai solo alla fine del lavoro, prima c’è solo un’idea.
Come è stata la collaborazione con Vincenzo Barbalarga delle Edizioni Barvin nel promuovere il vostro nuovo lavoro e quali sono le vostre speranze per il successo critico e di pubblico di questo progetto?
MASSIMO: La collaborazione con Vincenzo Barbalarga nasce 13 anni fa perché Vincenzo oltre che essere un editore serio e preciso, è anche un musicista, un appassionato di fisarmonica oltre che di tango e di jazz e che come noi ama la musica profondamente. Per gusti e affinità ci siamo avvicinati naturalmente a lui e oltre a questo sentiamo che comprende a pieno il nostro valore artistico.
ANDREA: L’ho conosciuto tramite Tagliata appunto, entrando nel mondo della fisarmonica. Trovo che sia un editore molto corretto e sensibile nei confronti di artisti e persone. Ha un bellissimo modo di lavorare, fatto di stima autentica, rispetto e onestà. Inoltre è un musicista professionista per cui ha una marcia in più per capire gli artisti che propone e il loro mondo in generale dal punto di vista del musicista, che non è scontato.
Quali sono i vostri prossimi progetti dopo il lancio dell’album e quali sono le vostre aspirazioni nel mondo della musica?
MASSIMO: Alla fine di questo lavoro le aspirazioni sono quelle di fare un altro disco, di andare sempre avanti e di affrontare sonorità che fino a questo momento non abbiamo affrontato o per scelta o per tempo. C’è sempre un album con nuove idee da esplorare e sviluppare davanti a noi.
ANDREA: Condivido a pieno il pensiero di Massimo; io poi eccedo, ho sempre in mente 3 cose alla volta altrimenti non sono contento. Mi piacerebbe davvero fare molte cose nuove, ma vanno poi fatte bene e con cura per cui si fanno coi tempi giusti. L’idea del nuovo album c’è già!
Ultima domanda: se doveste descrivervi con una bevanda, quale sarebbe e perché?
MASSIMO: Un ottimo vino italiano che quando ne senti il profumo ti dà delle sensazioni, quando lo bevi te ne dà delle altre e dopo te ne lascia ancora altre.
ANDREA: In questo momento direi un vino come il Chianti, vino rosso che scalda il cuore, molto sincero, che arriva al dunque.
Ugo Stomeo: addetto stampa e comunicazione dei Ma-Rea
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