Tra conigli giganti, alieni verdi saltellanti e cartelli di ogni tipo, i figli del pop punk anni ’90 si sono riuniti il 6 ottobre all’Unipol Arena di Bologna, in occasione del tanto atteso concerto dei Blink182. Una reunion, quella con Tom Delonge che riporta la band alla formazione originale dopo l’egregia sostituzione di Matt Skiba, che ha fatto sognare tutti, fan accaniti e non.
Inutile dire che il pop punk mai come ora stia vivendo una fase di successo clamoroso. Che sia la nostalgia di tutti i millenials che non vogliono rassegnarsi ad invecchiare, che siano le operazioni di marketing ben riuscite del buon Travis Barker, è chiaro a tutti che il pop punk è forse all’apice del suo successo dopo anni di oscurità.
E quale momento migliore se non questo per esaudire il desiderio dei fan dei Blink182 di rivedere la formazione originale tra cazzeggi e hit durante un live?
Il live
Quello di Bologna è stato un concerto che ci ha stupiti in diversi modi. Un trio che finalmente sembra essere davvero un trio: molta armonia tra Mark e Tom come non si vedeva da tempo, e molta fiducia nel nuovo progetto discografico “One More Time“, in uscita il 20 ottobre. Insomma, forse è più di un’operazione nostalgia come avevamo pensato in un primo momento. Il palco esalta ogni componente e regala ai fan del pit la possibilità di abbracciarli metaforicamente lungo tutto il suo perimetro.
Ma torniamo allo stupore: il live ha visto il trio forse al meglio delle sue possibilità. Più a fuoco di come siano mai stati. Durante tutto lo show però, emerge una verità lampante: la punta di diamante è indubbiamente Travis. Colui che è diventato leggenda crescendo una generazione col sogno di diventare batterista per lui, è esaltato in ogni suo passaggio, come se lo show fosse costruito su di lui. La pedana su cui poggia la batteria infatti sfida le regole della gravità fluttuando per buona parte del concerto in aria, inclinandosi per permettere al parterre di gustarsi tutto il talento di Travis. Fuochi d’artificio, fiamme ed enormi ledwall condiscono uno show imponente, che ripaga i fan del costo del biglietto.
La scaletta
Noi italiani sembriamo sempre volerci distinguere, che sia merito nostro o no. Bologna è infatti il primo show europeo dove sono stati suonati tutti i nuovi singoli, compresi “One More Time” e “Dance With Me“. E se questo primato non è per merito nostro, il pubblico dell’arena che le cantava a squarciagola come se fossero brani datati invece sì. La voglia di suonare i nuovi pezzi era evidente, come anche l’alchimia sul palco tra battute irriverenti e Tom che fa… Tom. La scaletta è stata un vero e proprio omaggio ai vecchi tempi, i brani erano per lo più estratti da “Enema of the State”, “Take Off Your Pants and Jacket” e l’album omonimo. Poco spazio agli ultimi due album, quelli con Matt Skiba, che ci regalano live solo “Bored To Death“.
Tra fuochi d’artificio, ambulanze che volteggiano sulla scenografia e Travis appeso per metà concerto, l’unico momento di serietà e anche di commozione si ha quando Mark introducendo “Adam’s Song” ripercorre la difficoltà della sua malattia e ringrazia la band ed il loro pubblico per “avergli salvato la vita un’altra volta“. Sarà anche questo il motivo della loro ritrovata complicità e voglia di crederci?
Insomma, se la sensazione iniziale era quella di “un concerto di vecchi per vecchi”, con quella sensazione di nostalgia e malinconia nella disperata ricerca di un’adolescenza a cui vorremmo aggrapparci tutti, lo show dei Blink182 ci ha ricordato che si può crescere restando se stessi e migliorarsi. La band più cazzara di tutti i tempi è tornata, e sembra più in forma che mai!
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