“Portami dove si cresce” è il secondo singolo di essere. Nome d’arte alquanto insolito e forse neanche facile da trovare nelle ricerche, ma se riuscite a scovarlo ne vale la pena.
essere – Portami dove si cresce
Il brano, come si intuisce dal titolo della recensione, suona su melodie alternative rock che ricordano un po’ gli anni 2000. Più cupo del solito pop punk, ma comunque coinvolgente e profondo. Il sound sposa perfettamente il testo e riesce ad esaltarne l’importanza. Le parole di essere mi arrivano dritte al cuore, le sento pulsare dentro come sento gli occhi quasi commuoversi mentre ascolto il brano. Non so se lo sto interpretando nel modo giusto, ma non mi importa. Mi coinvolgente, mi colpisce e mi fa tornare in mente ricordi a cui sono legata.
Mi fa venire voglia di crescere e di affrontare il mondo. “Portami dove si cresce” sembra una richiesta, ma anche quello che deve aspettarsi l’ascoltatore quando preme play.
“Portami dove si cresce è una canzone che descrive la necessità di diventare più grandi, progredire, migliorare, evolversi, grazie all’aiuto delle altre persone. Scrollarsi di dosso il bisogno di esistere, di essere uno, di essere soli, di essere solitudine, di essere accettati, senza giudizi, senza pregiudizi. Spogliarsi dei pensieri e delle contraddizioni personali, per crescere insieme, per affrontare il mondo, insieme”, racconta essere a proposito del brano.
Se non si fosse capito, questo brano mi piace moltissimo. Il sound è perfetto, così come lo è la voce in sintonia con tutto il resto, ma soprattutto è il testo che mi colpisce. Consiglio a tutti un ascolto di questo brano!
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