É uscito venerdì 20 ottobre 2023 su tutte le piattaforme digitali “Paradoxical Activity”, il singolo di debutto del progetto Phorminx, nato dalla volontà di ricerca musicale del chitarrista Ruggero Fornari. Questo brano, in poco più di tre minuti, percorre molte delle sfumature emotive del disco: stratificazioni ritmiche, riff distorti, momenti cantabili e quello che forse è l’unico assolo vero e proprio dell’intero disco, che si riconnette idealmente con gli anni della formazione jazzistica di Ruggero.
Il brano anticipa l’album omonimo, in uscita venerdì 3 novembre 2023 per Record Y.
Abbiamo intervistato proprio Ruggero, la testa di questo collettivo musicale, partendo come sempre dai suoi tre dischi preferiti.
Phorminx
Quali sono tre dischi che a tuo parere sono stati fondamentali per la tua formazione musicale, e per quale motivo?
Il primo che mi viene in mente è “Electric Ladyland” di Jimi Hendrix: il disco grazie al quale ho cominciato a suonare la chitarra e che ancora rimane per me un punto di riferimento. Qualche anno dopo mi sono fissato con “Ghost Town” di Bill Frisell, altra grande influenza. Infine aggiungo “LP1” di FKA Twigs, dopo averlo ascoltato ho deciso che dovevo imparare a usare Ableton Live.
Come nasce in genere un brano di Phorminx? E che ruolo hanno in fase di composizione i tuoi compari?
I miei compari ci mettono tutto il loro suono e la loro personalità, ma i brani e le singole parti vengono concepiti da me in solitudine. Le compongo sapendo che sto scrivendo specificatamente per loro: non avrei scritto questi brani in questo modo se avessi avuto a che fare con musicisti diversi. Poi chiaramente in fase di prova ci aggiustiamo e ognuno dà degli input e il brano arriva così alla sua forma definitiva.
Come vi siete conosciuti? E come avete capito che era giusto lavorare insieme? Phorminx è un collettivo o un trio?
Il gruppo è nato dalla mia voglia di esplorare varie sonorità chitarristiche e avevo necessità di formare un trio. Ho scelto Lorenzo Brilli alla batteria perché abbiamo una relazione musicale che va avanti da molti anni; abbiamo suonato insieme in svariati progetti sin da quando avevamo 15 anni. Al basso ho invece scelto Alessandro Cianferoni, conosciuto solo recentemente, di cui apprezzavo molto l’approccio sperimentale nel suo lavoro con gli /Handlogic. Ho ideato il gruppo e poi ho cominciato a scrivere i pezzi: Alessandro e Lorenzo si sono conosciuti direttamente alla prima prova che abbiamo fatto.
Quali potrebbero essere dei nomi della scena jazz che forse non abbiamo ancora ascoltato e che invece sono tra le vostre ispirazioni per il progetto Phorminx?
Gruppi di cui amo particolarmente il lavoro sono i Darkside e i Son Lux: mi piace il modo in cui immettono sonorità molto ricercate nel loro modo di suonare dal vivo.
E ultima domanda: se fossi un drink quale sarebbe, e per quale motivo?
Un gin tonic: di base gli ingredienti sono semplici, ma può avere mille sfumature diverse.
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