Fuori dal 15 settembre “ZARAUTZ”, il nuovo album degli Alephant. Il nuovo disco nasce durante un surf trip nei Paesi Baschi. Dieci giorni on the road in un van con il minimo indispensabile, due tavole da surf e poco altro. Enrico e Pier viaggiano sulla costa alla ricerca di onde, dormendo nei posti più improbabili, scoprendo parchi bellissimi, svegliandosi guardando l’oceano. Attraversano Bilbao, San Sebastián, Hossegor e, infine, Zarautz, che darà il nome all’EP.
Zarautz – Alephant
Cinque canzoni che si muovono tra melodie british rock ed elettronica, lo stesso disco è davvero un trip mentale tra emozioni e sensazioni. Il disco si apre con “Intro” dalle atmosfere un po’ cupe che vengono subito illuminate dal brano “Best Self”. Un pezzo che ha proprio il sapore di giornata al mare. Il brano però che preferisco del disco è “You & Me” che nonostante la partenza delicata è molto energica ed accattivante. Gli ultimi due pezzi tornano su melodie un po’ troppo cupe e lente per i miei gusti.
Nell’insieme è un buon lavoro anche se ascoltandolo sento tantissimo le influenze di altri artisti come ad esempio i Coldplay e i Goo Goo Dolls, forse manca ancora un sound più personale.
Chi sono gli Alephant?
L’aleph è la prima lettera dell’alfabeto ebraico ed è associata al concetto di origine, nascita e creazione. Alephant è un progetto dei fratelli Enrico Palumbo e Pierandrea Palumbo e nasce con l’idea di creare una musica diretta, essenziale, ma curata e arricchita da un’attenta ricerca sui suoni e sui contenuti.
Nel 2019 gli Alephant pubblicano il primo album WHOLE, scritto a distanza fra California e Francia, prodotto da Lab10 studio e distribuito da Libellula. Durante la pausa forzata della pandemia, gli Alephant compongono cinque brani inediti in collaborazione con il Lab10 studio, che vengono rilasciati nell’EP Zarautz il 15 settembre 2023.
Zarautz è una collezione di immagini, momenti e sentimenti, un insieme di storie raccontate con sonorità d’oltreoceano che mischiano dall’indie al surf rock, l’alternative al synth pop.
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