Venerdì 19 gennaio 2024 esce il nuovo singolo del progetto solista di Clio M (in distribuzione Believe Music Italy). “A Good Day” è il nuovo brano ed il secondo capitolo estratto da “Tabula”, il nuovo disco in uscita questa primavera.
Il brano affronta il tema della violenza sulle donne in tutte le sue forme ed è ispirato da un episodio di molestia subito per strada. Il testo riflette su come ogni donna voglia semplicemente vivere la propria giornata senza che venga rovinata da una violenza piccola o grande, fisica o verbale, individuale o strutturale. Il beat apparentemente up-tempo e leggero cela un appello a essere ascoltate e considerate come esseri umani: la richiesta più semplice e complicata che una donna si trova a dover fare quotidianamente.
Siamo partiti, come spesso accade, dai suoi tre dischi preferiti, e tutto è venuto poi naturale. Lei, artista all’antica che pensa ad album interi e non per singoli, e con le idee chiare per il suo futuro, ci ha raccontato che cosa sta succedendo.
Clio M.
Quali sono tre dischi che a tuo parere sono stati fondamentali per la tua formazione musicale? E per quale motivo?
“Homogenic” di Björk è un album a cui sono molto affezionata per il suo livello di sperimentazione, per la sua potenza e perché è visionario.
“Magdalene” di FKA twigs è un album che ho trovato meticoloso, vulnerabile e virtuoso al punto giusto. Ascoltandolo ho apprezzato FKA twigs come cantante oltre che come autrice.
“Little Girl Blue” di Nina Simone è un album che è nelle mie orecchie da tantissimi anni, fin da ragazzina. Lo ascoltavo per rilassarmi e immergermi nella sua malinconia, ma anche nella sua spensieratezza, che a tratti ti tira su, come per ricordarti di non essere triste.
Vedo questi tre album accomunati dall’espressività vocale, che per me è qualcosa di fondamentale.
“A good day” parla della violenza sulle donne. In che termini?
Il brano parte da un’esperienza personale: era la prima volta che mi succedeva, per lo meno a livello fisico, ma è dalla mia adolescenza che mi trovo a essere in allerta quando sono per strada da sola, e tra l’altro quella volta non ero nemmeno da sola. Vivendo in una città non dico che si debba girare spensierate, ma penso che questo stato continuo di allerta venga vissuto da tutte le donne (purtroppo anche le ragazzine), ovunque. L’idea di camminare con la consapevolezza che si possa incontrare un “altro” che ritiene il nostro corpo un oggetto di diritto, in esposizione e a disposizione mi suscita costantemente una fortissima rabbia e ho voluto dedicare una canzone a questo argomento. “A Good Day” è un appello a essere lasciate vivere in pace.
Riesci ancora a ragionare “per album” o ormai i dettami di Spotify e simili ti costringono a lavorare per singoli? Hai una visione di insieme del tuo percorso e del tuo lavoro?
Sarò forse anacronistica ma lavoro unicamente per album/EP. Per me è difficile pensare solo in termini di singoli, anzi solitamente costruisco prima l’insieme e poi cerco di capire a posteriori quali potrebbero essere i singoli migliori. La raccolta ti permette di avere più spazio a livello espressivo, senza per questo rinunciare all’immediatezza della forma canzone.
Come sono oggi i rapporti con Maurice, tuo complice nel precedente duo Clio and Maurice?
Detto così sembra rapinassimo banche ahah (non lo nego ma non lo confermo). Sono ottimi: il nuovo album è scritto a quattro mani con lui e ha registrato gran parte degli archi.
Ultima domanda: e se fossi un drink, anche analcolico, quale sarebbe? Cosa potresti ordinare al sapore di Clio M?
Sarebbe un cocktail analcolico a base di tè freddo alla pesca e maracuja, con poco zucchero. Un po’ dolce, ma con un retrogusto amaro.
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