nebulosa: “Roma è arte e tempo da vivere”

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È uscito venerdì 15 marzo 2024 in distribuzione Believe Music Italy il brano “LSDP”, il primo singolo di nebulosa, artista pop punk, che ha al suo centro l’uso dell’autotune in maniera moderna e l’uso costante  di chitarre elettriche distorte e batterie super in faccia. Nebulosa parla di ciò che lo circonda, delle sue emozioni, e le grida senza timore ed è cosi anche per questo singolo, che è un uptempo sull’amore e  su quanto siamo fragili di fronte a questo sentimento, ma anche egoisti, percepire la linea tra ciò che è giusto per noi e ciò che è giusto per  la coppia non è sempre facile.

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Nebulosa

Siamo partiti dai suoi dischi fondamentali e non potevano mancare i Blink.

Quali sono tre dischi che a tuo parere sono stati fondamentali per la tua formazione musicale? E per quale motivo?

Linkin Park, Hybrid Theory
Bring Me The Horizon, Sempiternal
Blink 182, Take Off Your Pants and Jacket

I Linkin Park perché sono la band preferita, di sempre e per sempre. Mai un album uguale ad un altro, il coraggio di voler sperimentare e la forza di esser sempre originali. Non gli puoi dare un etichetta, se senti qualcosa che suona simile a loro dici: “vabbè, sembrano i Linkin Park” , non dici : “ah, certo, un pezzo rock”, hanno avuto ed hanno ancora un identità fortissima.

Sempiternal è stato quell’album che ha aperto l’idea di musica “pesante” ma con strutture e suoni pop fatti bene, impeccabili.

I Blink sono i Blink, l’idea di non prendersi troppo sul serio ma anche quella di esser davvero seri se ce ne fosse il bisogno. TOYPAJ è stato l’album del liceo (anche se sono del 95’) ed è tuttora l’album dell’estate in macchina a finestrini giù.

Dopo anni di militanza nella scena musicale, un nuovo inizio. Come mai e come mai proprio adesso? Nel tuo passato musicale c’è qualcosa di simile al progetto “nebulosa” e in che modo?

È stato un bisogno più forte di me, la musica per me è sempre stata terapeutica, non so stargli troppo lontano.
Ho avuto una band per 10 anni chiamata “Hit The Floor”, l’amore più grande della mia vita. Nebulosa è come se fosse il figlio, noi della band ancora siamo insieme e ci aiutiamo a vicenda ogni giorno.

Cosa ti piace di Roma e di ciò che succede laggiù, musicalmente parlando?

Io sono di Sacrofano, un paese alle porte, probabilmente il paese più vicino.
Per me è sempre stata fonte d’ispirazione, è sempre stata l’idea di “successo”.
Ci sono mille realtà e, per quanto non sembri, c’è spazio per tutti.
Diffidate dalle altre città che vogliono la vostra velocità d’esecuzione,
Roma è arte e tempo da vivere.

E che cosa può contenere di “urban” la tua musica?

Vengo da mille generi diversi e Nebulosa ne è totalmente influenzato, ogni canzone ha quel qualcosa di “urban”.

Ultima domanda: se fossi un drink, quale potresti essere e perchè?

Probabilmente Malibu Ananas, dolce al punto giusto ma che sale tutto dopo. Un po come la mia musica, può sembrare pesante e triste, ma dopo un po capisci quanto amore ci sia dietro ogni frase e ti accarezza.

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